La Torino-Lione è la soluzione del problema ambientale di Salbertrand, ben noto da anni, nel totale silenzio dei Notav

Con uno “scoop” apparso in contemporanea su La Stampa di venerdì 8 novembre a firma Massimiliano Peggio e su Notav.Info (“nientepopodimeno che una Top News su La Stampa: articolo e video con dovizia di particolari” ) il Movimento Notav scopre finalmente la “bomba ecologica” sull’amianto e prova ad usarla per “fermare la TAV: No Salbertrand No party” .

Si tratta in realtà della classica scoperta  dell’acqua calda: l’area fra autostrada e  ferrovia di Salbertrand sulla quale sorgerà il cantiere-“fabbrica” dei conci   di TELT di rivestimento del tunnel di base lato Italia è un problema ambientale dalla fine anni ’90

Esistono due note criticità ambientali:

  • l’area Gorlier inquinata dallo smaltimento illegale di traversine ferroviarie ad opera di una azienda locale cui si sono poi sommati altri scarichi abusivi di materiali di rifiuto
  • l’area Itinera spa che contiene materiali e terre di scavo di provenienza autostradale con presenza di litoidi amiantiferi.

Entrambe le aree sono di proprietà comunale e in concessione alla Itinera spa, azienda del Gruppo Gavio sino al 2024.

La Stampa, con un nuovo articolo, in data di oggi 9 novembre, ha poi ben chiarito la situazione attuale dell’area complessiva.   

Come al solito i Notav non cercano di risolvere un problema, ma lo utilizzano ai loro scopi usando omissioni e falsità

I NOTAV si nutrono e crescono sugli errori e sulla gestione non adeguata dei problemi: quelli delle aree di Salbertrand sono noti da moltissimo tempo.  Ed i problemi se non vengono gestiti adeguatamente, non si risolvono mai da soli.

La discussione sulla bonifica delle aree da acquisire per la fabbrica dei conci da parte di TELT era stata ampiamente dibattuta fra Comune, Regione, Osservatorio Torino-Lione e la stessa TELT da almeno 5 anni, a partire dal momento in cui si è iniziato a discutere l’iter della variante di cantiere  lato Italia.

Tutta la documentazione relativa è disponibile sul sito del Ministero per l’Ambiente che ha approvato la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) della variante di cantiere.  E su questo argomento erano state  fornite tutte le rassicurazioni e prescrizioni del caso.

La variante era stata costruita proprio sul presupposto che la nuova destinazione del cantiere e dello scalo ferroviario per il trasporto dello smarino avrebbe contribuito alla soluzione dei problemi di Salbertrand

Problemi che anche l’ingegner Alberto Poggio – per il video di Peggio “tecnico della Commissione Torino-Lione” e nella realtà “tecnico della commissione Notav” – finalmente riconosce come gravi:

problemi di bonifica ambientale, di qualità paesaggistica e di assetto idrogeologico dell’area.

Quello che Poggio invece non dice è che il progetto – fortemente voluto dall’allora sindaco Riccardo Joannas – rappresenta la soluzione a tali problemi. Problemi che hanno generato vari fascicoli penali e cause civili fra le parti, sempre vinte dal Comune di Salbertrand

Il progetto approvato dal CIPE nella primavera del 2018 prevede infatti che finito il cantiere, quindi tra 6/7 anni, gli impianti per la produzione dei conci saranno rimossi e l’area verrà restituita al Comune, rinaturalizzata, bonificata, e difesa definitivamente dal fiume.

Dove oggi c’è la discarica  ci sarà quindi tra pochi anni un’area naturale con alberi, prati, animali al pascolo ed animali selvatici. Il rendering e le prescrizioni sono contenute nel progetto.

Rendering del ripristino definitivo dell’area di Salbertrand dove verrà realizzata la “fabbrica” dei conci di rivestimento delle gallerie lata Italia del Tunnel di Base delal Torino-Lione

Poggio quindi non dice la verità, ovvero che la Torino-Lione non rappresenta un problema per Salbertrand,  ma che è l’unica soluzione possibile ai gravi problemi prodotti dalle società autostradali del Gruppo Gavio

Nonostante le consuete  “amnesie” Notav quando si parla di autostrade, così è scritto nel progetto e prescritto dal Ministero dell’Ambiente nella Valutazione di Impatto Ambientale e così si dovrà  fare

Gli “ambientalisti” Notav, con e senza farfallino, si sono spesi per la farfalla Zerinthia, ma non hanno sinora mai avuto nulla dire sull’area di Salbertrand. Nemmeno sui vari e imponenti “misteriosi” roghi che hanno interessato anche per diversi giorni le traversine stoccate illegalmente.

Luna Nuova 21 dicembre 2018

Area con problemi ecologici, di cui – per dirla alla Montalbano – si sono catafottuti, fino a quando non è diventato un sito di cantiere per il Tunnel di Base della Torino-Lione.

Ma La Stampa, aldilà della denuncia della situazione  con “pericolo amianto“dell’area, che è arci-nota almeno dal primo sequestro penale del 2010 ed è ascrivibile solo a SITAF – certamente non alla TAV – riferisce nel suo racconto un solo punto di vista: quello dei Notav in cerca affannosa di pretesti per bloccare l’opera.

Quello che ci sarebbe piaciuto trovare nell’articolo  è cosa è  stato fatto nell’ultimo anno per avviare la bonifica e l’acquisizione delle aree, creando le condizioni per consentire a TELT di partire con i lavori. Onere che compete alla Società Itinera spa, come sancito nella recente conferenza dei servizi della Città Metropolitana di Torino

Proprio la mancata bonifica infatti è il motivo del recente (19 settembre) ed ennesimo  sequestro di una piccola parte dell’area, stavolta ad opera della Guardia di Finanza.

La stessa  TELT – per voce del Vice Direttore generale lato Italia  Maurizio Bufalini ha smentito oggi – al giornalista de La Stampa Gianni Giacomino – i molti errori presenti nel video e nell’articolo di ieri

Le azioni del Movimento Notav non hanno quindi nessuna motivazione ambientale, ma mirano esclusivamente a pregiudicare il cronoprogramma per la realizzazione dell’opera e gli impegni assunti con l’UE dall’Italia

Hanno quindi l’obiettivo – alla faccia della salute dei cittadini di Salbertrand – di rinviare gli interventivi di bonifica dell’area pur di non consentire l’insediamento del cantiere

2 pensieri riguardo “La Torino-Lione è la soluzione del problema ambientale di Salbertrand, ben noto da anni, nel totale silenzio dei Notav

  • Novembre 9, 2019 in 8:21 pm
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    Finalmente leggo una spiegazione completa e documentata. Ma dove sono gli attori istituzionali? Se le bufale continuano a girare è anche colpa di chi non le smentisce in modo chiaro.

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  • Novembre 10, 2019 in 6:00 pm
    Permalink

    Era evidente che era una montatura, ma purtroppo per molti che non conoscono i luoghi sarà stata creduta. Io li conosco perché vado spesso al Lago Orfù (bellissimo ma circondato dai residui della maleducazione dela gente). Diciamo però che quella zona della piana di Salbertrand è diventata un immondezzaio da tempo e sempre più, senza che il Sindaco, per che che ne so, facesse qualcosa in merito. Io ho un nipote geologo (ora all’estero) che ANNI fa era stato contattato da Itinera per le rocce amiantifere (peraltro non si tratta di mucchi “enormi”), ma nulla è stato mai fatto di concreto.
    Anche sotto la sopraelevata dell’autostrada tra Savoulx e Beaulard ci sono da un po’ di tempo sacchi sigillati (per ora) pieni di materiali di scavo con numeri di matricola che stanno sempre lì.
    Perché non si approfitta di quello che si deve fare per la TAV per far fare i controlli attesi da anni e sgomberare le macerie (quando è necessario)?

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