Nessuna sponda ai Notav dalla Francia: la TAV Torino-Lione è stata inserita nella “Loi de la mobilité”
Il 26 marzo il Presidente del Senato francese, Gérard Larcher ha visitato il cantiere della TAV Torino-Lione a Saint Martin de la Porte.
Una visita particolarmente attesa dagli amministratori della Savoia e di tutta la regione Rhône -Alpes-Auvergne dopo che il 21 marzo, il Senato francese nel corso della discussione in seduta “accelerata” deliberante della “Loi d’orientation des mobilités” ha approvato su proposta del primo firmatario, il senatore dell’Isére Michel Savin, un emendamento che inserisce gli impegni internazionali della Francia relativi alla Torino Lione, nella propria legge della mobilità.
Il testo sulla Torino-Lione inserito nella “Loi de la mobilité”
Questo il testo integrale dell’emendamento approvato dal Senato:
Lo Stato conferma il suo impegno per la realizzazione del collegamento ferroviario internazionale Lione-Torino per il trasporto merci e passeggeri, l’anello centrale del corridoio mediterraneo della Rete Transeuropea di Trasporto.
Nel rispetto degli accordi e dei trattati internazionali (Convenzione delle Alpi del 1991, Trattati franco-italiani del 2001, 2012 e 2015), il collegamento è considerato nel suo complesso, ovvero il tunnel transfrontaliero disponibile nel 2030 e le tratte di accesso all’opera .
Le tratte di accesso francesi di questo collegamento non solo contribuiscono al miglioramento dei collegamenti internazionali, ma soddisfano anche i principali obiettivi della strategia di investimento delineata da questa legge (transizione energetica, mobilità quotidiana, sviluppo del trasporto merci ferroviario, ecc.).
In collegamento con gli attori locali e in coordinamento con l’Italia, un approccio volto a definire il fasaggio funzionale di tali accessi, ma anche a chiedere un cofinanziamento europeo nell’ambito del meccanismo di interconnessione in Europa integrerà al meglio questo progetto nel percorso di investimento disegnato da questa legge.
Alla faccia dei “gufi” Notav e dei goffi e buffi tentativi di Toninelli di far rivedere alla Francia le proprie scelte strategiche sul passaggio modale del trasporto merci sulle Alpi, sventolando la analisi costi-benefici redatta dal Gruppo di Marco Ponti quale elemento chiave per la ridiscussione dei Trattati e dell’intera opera, esponendo ormai oltralpe oltre il ridicolo il nostro Paese.
Ancora più esplicite sono le motivazioni allegate al processo legislativo che accompagnano la proposta dell’emendamento, nelle quali si fa nuovamente esplicito riferimento allae tratte di accesso lato Francia e Italia al Tunnel di Base del Moncenisio:
Questo emendamento mira a stabilire la specificità internazionale del collegamento ferroviario europeo Lione-Torino nella pianificazione degli investimenti della Legge sull’orientamento alla mobilità.
Anello mancante del Corridoio Mediterraneo della Rete TEN-T, il collegamento Lione-Torino è costituita dal tunnel transfrontaliero sotto le Alpi e dalle linee di accesso sul versante francese e italiano, che formano un unicum coerente.
Il Governo italiano ha recentemente espresso la volontà di rinegoziare gli accordi di cofinanziamento sulla galleria di base a causa dell’assenza di chiarezza della programmazione degli accessi francesi all’opera.
Nello spirito degli accordi internazionali, la realizzazione di questi accessi è stata la contropartita di un maggiore contributo finanziario dell’Italia per la galleria di base.
In un clima diplomatico favorevole ad alcune ambiguità che pesano sulla dinamica di questa infrastruttura strategica, questo emendamento permette di riaffermare l’impegno della Francia in questo grande progetto europeo al servizio degli interessi economici ed ecologici del Paese.
In particolare, riflette la volontà della Francia di costruire le linee di accesso da Lione sino all’ingresso del tunnel internazionale, attraverso un percorso, che impegna il governo, di ragionevole fasaggio del progetto e il ricorso ai finanziamenti europei per garantire il rispetto del percorso di investimento di questo testo.
Questo progetto internazionale ha allo stesso modo un interesse territoriale in quanto contribuisce alla mobilità della vita quotidiana dei cittadini attraverso il miglioramento dei servizi ferroviari tra Lione e le aree metropolitane dell’arco alpino (Grenoble, Chambery, Annecy).
Il testo originale dell’emendamento: https://www.senat.fr/enseance/2018-2019/369/Amdt_375.html
Le dichiarazioni del Ministro Elisabeth Borne nel corso del dibattito: “la Torino-Lione è prioritaria”
Altrettanto forti sono state le dichiarazione del Ministro francese dei Trasporti, Élisabeth Borne nel corso della discussione al Senato della Legge, riguardanti la Torino-Lione. La sua rassicurazione in risposta proprio al Senatore Savin suona come un vero e proprio “chi va là” a Toninelli ed alla sua parte politica, ovvero il M5S:
La Commissione europea è stata rassicurata sulla determinazione francese a realizzare la Lione-Torino. Le autorità locali anche; abbiamo sviluppato un fasaggio dei lavori su tutta la linea. In Italia, se alcuni sono rassicurati dalla nostra determinazione, altri ne sono esasperati. Per tutti, quindi, è molto chiaro che la Francia vuole questo progetto.
Il primo incontro tra Conte e Macron per parlare di Torino Lione
Non è andata molto bene nemmeno al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il confronto con i transalpini sulla TAV Torino-.Lione.
Il suo incontro con l’inquilino dell’Eliseo è avvenuto il 22 marzo 2019, a margine della riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles, e non pare aver avuto i risultati attesi dal Premier pentastellato.
Emmanuel Macron, ha ribadito l’impegno della Francia per la piena realizzazione della nuova linea Torino-Lione, e rispondendo tra il divertito e lo scocciato alla domanda dei giornalisti italiani ha detto chiaramente che:
la Torino-Lione è un problema ‘italo-italien
aggiungendo subito dopo il carico da 11:
ogni volta che ci sono dei temi di divisione nazionale o domestici di un Paese al Consiglio europeo si perde del tempo e io non ne ho molto da perdere
Cercando una espressione da azzeccagarbugli nel suo repertorio invece il Presidente del Consiglio Conte, al termine del bilaterale, ha dichiarato:
abbiamo anche parlato di TAV, abbiamo condiviso un metodo: affideremo ai nostri rispettivi ministri competenti, Toninelli e Borne, il compito di analizzare i risultati dell’analisi costi-benefici e su quella base aprire una discussione aperta
Come ha ben scritto Marco Imarisio sul Corriere citando De Gaulle “Vaste programme”. Aggiungiamo noi “Trés amusant” : sarà infatti molto divertente vedere il Ministro Toninelli – re delle gaffe e idolo dei comici e dei vignettisti satirici – agitare sotto il naso della elegante ministra francese la analisi costi-benefici di Marco Ponti, sbertucciata e/o sconfessata dall’intero mondo accademico e scientifico italiano, quale elemento di base per cercare di far recedere la Francia e la UE dai trattati internazionali, ma in realtà per far perdere ulteriore tempo.
Quando è chiaro che il tempo da perdere è finito.
Chi più di Macron è servo delle volontà speculative degli interessati alle grandi opere…inutili ?
È la rabbia a far parlare così i francesi, anche loro amici degli amici. Penso che in Conte hanno trovato un secondo Bartali!!!