L’analisi costi-benefici “truffa” Notav di Toninelli. Con il Professor Ramella il buongiorno si vede già dal mattino
A seguito della audizione alla Camera del Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, è stato reso noto l’elenco dei 14 esperti della struttura tecnica di missione https://www.trasporti-italia.com/infrastrutture/infrastrutture-analisi-costi-benefici-ecco-i-nomi-dei-14-esperti-nominati-da-toninelli/35353 incaricata della stesura della “nuova” analisi costi benefici sulla Torino-Lione compreso il tunnel di base del Moncenisio.
Al di là delle dichiarazioni di oggettività, terzietà ed indipendenza è confermato che la stragrande maggioranza dei nominati che si occuperà di analisi costi-benefici è stata selezionata dal Ministro tra gli oppositori della Torino Lione e del trasporto ferroviario delle merci, a partire dal professore milanese in pensione Marco Ponti, escludendo sistematicamente gli esperti favorevoli o “indipendenti”, fortemente maggioritari nel mondo accademico e scientifico. .
Certo non è questa una garanzia di obiettività per chi dovrebbe, come ha dichiarato Toninelli alla Camera dei Deputati, svolgere una analisi “attenta ed oggettiva”, “condotta nell’ambito della situazione di contesto e del quadro normativo vigente e con la massima trasparenza possibile“.
Veritav pubblicherà nei prossimi giorni una scheda sui “nominati”, dando conto della loro bibliografia e delle loro posizioni (peraltro facilmente reperibili su web).
Il Professor Francesco Ramella, portandosi avanti con il lavoro, prima ancora della comunicazione della sua nomina, si è fatto intervistare l’11 settembre 2018 sulle pagine torinesi del Corriere della Sera, come “esperto” del gruppo di tecnici che produrrà l’Analisi Costi Benefici della Torino Lione esternando già i propri pregiudizi e preconcetti, e di fatto anticipando l’esito di una partita che appare sempre più come maldestramente truccata. Lo stesso giornalista Cristian Benna, sconcertato conclude chiedendogli “in sostanza l’analisi costi benefici l’avete già fatta. Siete tutti contrari”.
Francesco Ramella: un professore pro TIR
La sua opinione di nemico della Torino Lione, del trasporto ferroviario delle merci e di “pasdaran” del trasporto stradale è certamente nota. E’ proprio lui quel Francesco Ramella che in un “esilarante” articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano del 25/2/18, proponeva di saturare la capacità delle tratte di valico utilizzando anche la canna di sicurezza della autostrada del Frejus:
“Per molti decenni non si registrerà alcun vincolo di capacità sulla rete stradale, unico fattore che potrebbe, a determinate condizioni, giustificare l’opera. I tunnel stradali sul versante occidentale delle Alpi sono infatti utilizzati all’incirca per un terzo ed è in fase di realizzazione una seconda “canna” del traforo del Fréjus che allontanerà ulteriormente la prospettiva di saturazione delle infrastrutture esistenti”.
E’ ancora lui che sostiene, tra l’imbarazzo, degli “ambientalisti”, che l’aria nella pianura padana e nelle valli non è poi così male “La qualità dell’aria, a Torino, in Valsusa come in tutta Europa è in miglioramento da decenni. Tale tendenza proseguirà in futuro grazie alla progressiva sostituzione dei mezzi più inquinanti … Gli storici utenti del Fréjus e del Monte Bianco sanno molto bene come la qualità dell’aria nei trafori un paio di decenni fa fosse ben peggiore di oggi”.
Ramella dà i numeri: sbagliati
Eravamo quindi già preparati alle sue “esternazioni”, ma non abbiamo creduto ai nostri occhi quando abbiamo letto che, Ramella sostiene che tra Italia e Francia “transitano in media 4.000 TIR al giorno. Camion perlopiù Euro 6 che impattano poco a livello ambientale”.
I soli veicoli pesanti che attraversano ogni giorno i valichi con la Francia sono invece secondo AISCAT [1] 12.387, tre volte di più rispetto quelli di cui lui ha contezza (Fonte AISCAT 2017) ; 3 milioni e mezzo di TIR che ogni anno passano ai valichi con la Francia!
Secondo le recenti elaborazioni dell’Osservatorio per l’analisi dei flussi di traffico delle merci attraverso le Alpi (DG Move – OFT) [2], che filtra i veicoli pesanti non utilizzati per il trasporto merci, sono 2.884.000, ovvero 10.300 al giorno. Comunque due volte e mezzo il numero di Ramella.
Vorremmo poi capire quali argomenti utilizzerà il Professor Ramella per spiegare ai cittadini residenti nelle valli alpine, della costiera ligure e che vivono vicino alle autostrade, che il traffico dei TIR non produce congestione e non usura le infrastrutture; oppure che trasportare merci pericolose in mezzo alle autovetture è sicuro, che oltre 12.000 TIR al giorno non hanno effetti sulla sicurezza stradale e che 3.500.000 veicoli pesanti all’anno non producono effetti sull’ aria e sul clima.
Vorremmo anche sapere se “l’ indipendente e oggettivo professore” è a conoscenza dell’esistenza di Trattati Internazionali ed impegni che l’Italia ha sottoscritto per il trasporto delle merci attraverso le Alpi, il trasferimento modale delle merci dalla strada al ferro, la riduzione delle emissioni clima-alteranti.
L’intervista di Ramella oltre che qualificare il cosiddetto esperto rappresentando tutti i suoi limiti e la sua mancanza di conoscenza, dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto l’analisi annunciata dal Ministro sia già predeterminata; solo una truffa maldestra.
[1] Elaborazione dati AISCAT 2017 integrati con i dati Autostrada dei Fiori Spa
[2] DG Move – F.O.T Swiss Confederation – Observation and analysis of transalpine freight traffic flow, Key figures 2017, July 2018
“Un mix di dati sbagliati, ipotesi inconsistenti e ragionamenti fallaci” , così sintetizzavano il Ramella-pensiero su Climalteranti:
http://www.climalteranti.it/2018/08/01/gli-argomenti-infondati-di-ramella-contro-la-mobilita-sostenibile/