AmeniTAV e altre carabattole… I Notav e/o i 5Stelle litigano fra loro producendo una serie di assurdità sulla “TAV” Torino-Lione, demolite dall’ex Commissario di Governo Paolo Foietta
Ultimamente sono state rese note diverse proposte estemporanee di «AMENI-TAV», naturalmente in assenza di progetti o di qualsiasi valutazione tecnica ed economica, con lo scopo di fermare i lavori del tunnel di base della Torino Lione e con l’effetto diretto di perdere i finanziamenti europei.
Le prime due proposte hanno impegnato in lunghe discussioni la seconda metà del 2018:
- LA «MINITAV DEI NOTAV»: ovvero… rammendiamo la Linea Storica, ovvero ripariamo una cosa che non funziona.
- LA MINITAV «TATTICA»: ovvero sblocchiamo il tunnel di base e rimandiamo la realizzazione della tratta nazionale, rischiando così di pregiudicare per lunghi anni la funzionalità dell’opera e quindi i vantaggi, in particolare per l’economia piemontese.
- LA «NILO-TAV» DI NILO DURBIANO ex Sindaco di Venaus (e attivista del M5S): costruiamo una cosa nuova, costosa e molto impattante che non serve e non funziona.
La Nilo-TAV di Nilo Durbiano: una…assurdiTAV
La terza, la NILO-TAV è una proposta – forse la più assurda di tutte – apparsa nel mese di marzo 2019, che ha avuto un effimero successo sulla stampa locale e regionale, subito bocciata dagli stessi attivisti locali del M5S e dai Notav, dagli altri sindaci della Bassa Valle Susa vicini al Movimento Notav, ma accreditata ad esempio dal Viceministro del M5S Laura Castelli e da qualche altro esponente della corrente “governativa” del Movimento, come ad esempio l’ex capogruppo in Regione Piemonte Davide Bono.
La “NILO-TAV” è stata anche oggetto di discussione in Osservatorio nella seduta del 278 del 25 marzo 2019 prima di essere giustamente dimenticata ed archiviata.
Questa proposta, con l’idea di scavare un nuovo tunnel ferroviario tra Oulx in Valsusa e Modane in Maurienne, ripropone soluzioni valutate, discusse e riaccantonate con la Francia in sede di Commissione Intergovernativa alla fine degli anni ’90 (oltre vent’anni fa) pare essere tornata in auge dopo la recente intervista dell’Onorevole Castelli ed addirittura assunta a posizione del Governo (o meglio di una parte dei 5Stelle) che intenderebbero proporla al Tavolo di trattativa con Francia ed Unione Europea.
La proposta della NILO-TAV è una scelta davvero “irragionevole”, più arretrata di quelle formulate già agli inizi del ‘900 con varie proposte di aggiornamento della linea del Frejus, già all’epoca ritenuta un oggetto meritevole di riprogettazione con abbassamento della quota di valico e della tortuosità dal percorso.
Spendere miliardi di euro per realizzare un doppione della vecchia linea storica del Frejus significa sprecare risorse su di una infrastruttura che, per le sue caratteristiche fisiche e morfologiche, non consentirà mai standard europei di interoperabilità e quindi il transito di treni lunghi (750 metri) pesanti (2.000 tonnellate) ed alti (4,1 metri); quelli economicamente competitivi con i TIR ed il traffico stradale.
Nessun treno moderno e quindi competitivo con i TIR potrà mai passare nella “galleria di Nilo”
Le “sparate” dell’On. Luca Carabetta del M5S: dalla TAV light ad altre ameniTAV
Il 14 luglio sulla Stampa l’On. Luca Carabetta del M5S – di Buttigliera Alta in Valsusa – con indomito sprezzo del ridicolo straparlava di “TAV light”, come se la Torino Lione fosse una bibita troppo zuccherata.
Lo stesso Carabetta sul Fatto Quotidiano del 7 luglio 2019, elencava i successi del Governo e del proprio partito nella lotta alla TAV :
- “la quasi morte dell’Osservatorio del Governo”; peccato che intanto l’Osservatorio l’unica sede istituzionale di confronto sull’opera continua alacremente a lavorare producendo documenti tecnici (5 negli ultimi mesi), partecipando attivamente al dibattito, perseguendo il dialogo ed il confronto sul miglioramento del progetto.
- “la prima Analisi indipendente Costi Benefici” del MIT; lo studio farsa commissionato agli esperti “Notav” del Gruppo Ponti, e quindi affatto indipendenti, che per la metodologia adottata avrebbe portato all’eliminazione della ferrovia dai trasporti italiana.
L’ACB di Ponti & Soci costituisce il più eccentrico e ideologico prodotto nella storia dei trasporti, demolito dalla stragrande maggioranza di esperti ed accademici italiani ed oggetto di pesante ironia da Francia ed UE per la “curiosa” metodologia utilizzata che premia autostrade e TIR ( Accise sul Carburante, pedaggi autostradali). Tanto che lo stesso autore riconosce che lo studio viene utilizzato come “provvedimento ad hoc” (o meglio” ad operam”) contro la TAV, lamentando che tutti gli altri progetti ferroviari (la Brescia-Padova, la Napoli Bari, le ferrovie siciliane), gli studi ACB siano stati “nascosti” o non voluti dal Governo.
- “i bandi sono spostati”; quindi ammettendo che per la volontà del Governo e della sua forza politica si è perso un anno di tempo e si corre il rischio di perdere il finanziamento europeo creando un grave danno erariale al paese che dovrebbe essere addebitato a chi l’ha prodotto.
Il documento integrale di Paolo Foietta: “AMÈNITAV ED ALTRE FACEZIE“
Il documento tecnico redatto da Paolo Foietta è scaricabile integralmente dal LINK sottostante
Io ritengo che si sia già speso troppo tempo e i ritardi si accumulano, allontanando la data di realizzazione sell’opera. Se la di vuole veramente la di faccia, non cercando la condivisione di tutto il mondo. È un’opera di interesse nazionale e deve essere fatta, passando sopra la testa di noi singoli cittadini che non abbiamo gli elementi per giudicarne l’importanza. E neanche la competenza.