Nuova Linea Torino-Lione: nel cortocircuito mediatico fra Francia e Italia Barbacetto rimette in moto la “macchina del fango” Fatto Quotidiano-Notav. L’ennesima bufala smontata dalle dichiarazioni di Paolo Foietta, oggi Capo Delegazione italiana della Conferenza Intergovernativa sull’opera

In Francia nei giorni scorsi i media francesi su stimolo di Transalpine , associazione di stakeholder che sostiene il progetto in Auvergne – Rhône Alpes, hanno sollecitato il Governo di Parigi a formalizzare la  decisione progettuale sulla tratta di adduzione al tunnel di base della Torino -Lione.

Far questi l’articolo apparso su L’Opinion  a firma di Emanuelle Ducros, giornale di area liberale-europeista, è stato ripreso in Italia dal Foglio e poi il Fatto Quotidiano del 15 maggio con Gianni Barbacetto ha confezionato il consueto “pacco” ad usum Notav.

Veritav ricostruisce la verità dei fatti , anche grazie alle dichiarazioni di Paolo Foietta, Capo delegazione della CIG Italia-Francia sull’opera.

L’articolo originale di Emmanuelle Ducros – L’Opinion 12 maggio 2022

La tratta nazionale in Francia e il sollecito di Transalpine ripreso da l’Opinion

In effetti a Parigi – in questo semestre di elezioni presidenziali, legislative e con la coincidente presidenza del semestre europeo durante la guerra di Putin in Ukraina – la risposta sulla scelta di modello di linea nazionale tarda ad arrivare.

Tanto che proprio il presidente di Transalpine Jacques Gounon ha sollecitato il suo  Governo a “copiare” il modello italiano del Commissario di Governo per la linea:

”In un momento in cui la Francia tarda a prendere una decisione tanto attesa sullo scenario di prima fase della tratta francese Lione-Torino, la Transalpine invoca in particolare la nomina urgente da parte dello Stato di un vero pilota di dossier a livello nazionale, come il “Commissario del governo” incaricato del fascicolo in Italia”.

In particolare Il 12 maggio Emmanuelle Ducros su L’Opinion aveva titolato: “Tunnel Lione-Torino: lo sconcertante impasse francese – Il collegamento dell’opera alla rete ferroviaria è fermo, mentre l’Italia fa quanto necessario dalla sua parte. Fermi i preparativi per il collegamento dell’opera alla rete ferroviaria francese, mentre lo scavo (del tunnel) va avanti

L’articolo poi, rincarava la dose, riportando le dichiarazioni del direttore di La Transalpine Stéphane Guggino, che raccontava come: “L’Italia ha avviato la scorsa settimana i lavori per collegare la sua rete ferroviaria al tunnel Lione-Torino, che dovrebbe essere pronto in otto-dieci anni. Da parte francese, il tracciato che sarebbe stato da definire entro la fine di marzo non sarà scelto prima dell’autunno. L’Europa, cofinanziatrice, sta diventando impaziente.”

L’articolo del Foglio del 13 maggio 2022

Il rilancio del Foglio dell’articolo francese

Il Foglio il 13 maggio ha ripreso fedelmente e correttamente l’articolo della Ducros su L’Opinion, dando conto della ripartenza dei lavori in Italia e del ritardo francese che si sta, con imbarazzo, accumulando.

Ne spiega le ragioni con questa ricostruzione “anonima” attribuita ad una fonte vicina al dossier :

Il progetto è lontano da Parigi. Gli inconvenienti sono a livello locale. E poi è l’Europa che ha le redini del progetto, che pilota: per il governo degli ingegneri è frustrante. Siccome dal punto di vista politico nessuno ha trovato il modo di trarre beneficio dal progetto e il ministero dell’Economia dice che ci vorrà molto tempo per avere dei benefici economici da esso, lo stato ha scelto di fregarsene.

E correttamente sottolinea che Dopo cinque anni di immobilismo, grazie all’impulso del presidente del Consiglio Mario Draghi, i lavori della TAV Torino-Lione sono ripartiti. La scorsa settimana il commissario straordinario del governo, Calogero Mauceri, ha firmato un’ordinanza con la quale autorizza la Rete ferroviaria italiana a sviluppare il progetto definitivo della nuova linea Avigliana-Orbassano e degli interventi di adeguamento dello scalo di Orbassano: un passo in avanti importante per il completamento della tratta italiana della TAV.

Stigmatizzando l’impasse parigino: Alla luce del momento di sintonia politica tra Roma e Parigi, sarebbe un peccato non portare avanti i lavori della TAV in maniera coordinata.”

L’articolo di Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano

Foietta: “Il Fatto Quotidiano “riusa” in modo distorto l’articolo del Foglio: la Francia assumerà a breve a breve la sua decisione sulla tratta nazionale della Torino-Lione”

Il Fatto Quotidiano, è da sempre schierato contro la cosiddetta TAV Torino Lione, quindi che fa? rimodella l’articolo del Foglio (e ovviamente , per la proprietà transitiva quello dell’Opinion): la Torino Lione, già nel titolo classificata tra le “Grandi opere dannose” risulterebbe dal giornale essere già morta o morente: “Il Tav è morto” e/o “mezzo morto”. (qui l’articolo integrale: https://veritav.net/wp-content/uploads/2022/05/IL-Fatto-Quodiano-15-maggio-TAV-Gianni-Barbacetto.pdf

Barbacetto diagnostica “Parigi ha mollato la linea nazionale” attribuendolo o ai francesi di La Transalpine  e risulterebbe confermata dallo stesso Foietta, “L’ex commissario Foietta in una riunione ha rivelato che l’Europa vuole l’impegno per tutta l’opera o addio soldi.”

Una costruzione perlomeno contorta ed assolutamente distorta dei fatti e degli scritti altrui. Di cui Veritav chiede opinione al diretto interessato.

Secondo il FQ la Francia non sarebbe in ritardo, ma avrebbe già deciso “Niente nuova linea”; la tratta di accesso “sarebbe sostituita dalla modernizzazione della linea storica Digione-Modane, con una capacità di trasporto merci di 10 milioni di tonnellate all’anno e meno di 100 treni al giorno”.

Barbacetto, quindi come d’abitudine del FQ, non racconta la realtà ma i propri desideri, e quelli dei loro sostenitori Notav?

Così risponde Foietta reduce proprio dalla CIG di Chambery del 19 maggio

Non è così! Il Comitato di Pilotaggio francese presieduto dal prefetto della Regione Auvergne – Rhône Alpes ha assunto nel dicembre 2021 altre decisioni – rappresentata nella CIG I/F da Josiane Beaud, capo delegazione francese [1], che prevedono il transito, in tappa 1 di 156 treni merci al giorno, numeri molto simili ai 162 previsti nel progetto italiano. Il numero di 256 treni a me attribuito proprio non esiste!

A questi 162 treni merci sono da aggiungere i 22 treni passeggeri ad A.V. al giorno, che non rientrando nella linea editoriale di FQ che nega, con notevole sprezzo del ridicolo, l’utilizzo della nuova linea ferroviaria per l’alta velocità. I Freccia Rossa 1000 che già oggi stanno conquistando il mercato sulla tratta Milano-Torino-Lyon-Parigi, continuano ad essere pervicacemente ignorati da Barbacetto e Travaglio.

Naturalmente nel pezzo non mancano le omissioni: nulla si scrive del grande lavoro del Governo Draghi sulla TAV di cui l’Opinion ed il Foglio danno conto e spazio, contrapponendolo alla “sconcertante”  impasse francese, fatta di ritardi da parte degli uffici del Ministero all’Economia, di slittamento dei tempi, un mix di pigrizia burocratica, inerzia, sciatteria da parte dell’amministrazione francese.

L’Opinion spiegava anche il ritardo come un effetto del complesso rapporto tra centro e periferia in Francia. Il trattamento riservato ad un progetto lontano da Parigi e “guidato” dall’Europa per definizione non piace al “governo degli ingegneri”; quindi difficilmente spendibile dalla politica e, come per tutte le grandi infrastrutture, con tempi lunghi di rientro economico ed una redditività ridotta.

Nello scritto di Barbacetto, fermo alla linea della propaganda Notav, naturalmente di tutto questo non c’è traccia.

Per il Fatto dalla Francia arriva una sorta di giudizio universale contro la TAV ovvero la Nuova Linea Torino-Lione, ostinatamente chiamata “il TAV”, manco fosse un treno, arrivando a sostenere che “la notizia di uno stop di fatto è la conferma della sostanziale inutilità del Tav, privo di benefici economici visto che sulla tratta Torino-Lione i passeggeri scarseggiano e le merci trasportate, tanto su treno quanto su strada, negli anni diminuiscono”.

Josiane Beaud – Capo delegazione francese della CIG Italia /Francia sulla Nuova linea Torino- Lione, già direttore di rete per SNCF in Rhône-Alpes

Come d’abitudine quindi ci troviamo di fronte ad un assoluto e totale travisamento dei fatti ed una riscrittura dei propri desideri e quelli dei lettori Notav del FQ come fossero la realtà

Per quanto mi riguarda – prosegue Foietta le affermazioni riportate da Barbacetto non arrivano da riunioni riservate ma dalla seduta dell’Osservatorio del 1 aprile 2022, a cui hanno partecipato decine di sindaci della Valle di Susa, compresi alcuni irrudicibili oppositori dell’opera, , il sindaco di Torino, anche come sindaco metropolitano, e il Presidente della Regione Piemonte.

Le mie dichiarazioni sono anche contenute nella presentazione pubblicata sul sito dell’Osservatorio e trovano una mia completa conferma, con una sola eccezione: non ho mai detto che la nuova linea porterà la capacità della tratta italiana a 256 treni al giorno (la capacità complessiva della nuova linea in tappa 1 sarà di 182 treni al giorno).

Quindi, ribadisco quanto tutti già sanno ed è già stato riportato dai giornali in più occasioni in questo ultimo anno: La Commissione europea ha formulato a fine 2020 la richiesta a Italia e Francia di adozione di una “Decisione di esecuzione” concernente il Tunnel di base Torino-Lione, che includa anche le relative vie d’accesso, quale passo indispensabile per l’attuazione (e il co-finanziamento) dell’opera.

Sulla base delle informazioni provenienti dalla Francia, il 19 maggio ho incontrato Josiane Beaud, presidente di turno della CIG e capo delegazione francese; sono assolutamente certo che la vecchia linea francese, non sarà proposta dalla Francia come soluzione per le tratte di accesso.

Questo proprio perché non sarebbe accettata (e cofinanziata al 50%) dalla Commissione Europea. E i francesi non sono stupidi.

Aggiungo che il documento ufficiale relativo alle tratte di accesso italiane che stabilisce “gli interventi, le misure, gli impegni, i vincoli, la governance, le coperture economiche e le tappe operative” è già stato presentato alla CIG del 15 dicembre 2021 a Torino ed accolto con favore dalla Coordinatrice del Corridoio Mediterraneo Iveta Radičová.  In altre parole l’Italia ha già fatto i compiti.

La Francia, come scrive la stessa Transalpine, e conferma la capodelegazione francese della CIG, li sta facendo, magari in modo “svogliato” e, chiuso questo lungo periodo elettorale (presidenziali, legislative e nuovo governo) che sta bloccando da sei mesi la decisione francese, farà la sua parte ed assumerà la sua decisione in coerenza con i numeri della programmazione italiana.

Si arriverà pertanto prima dell’autunno alla deliberazione della decisione di esecuzione relativa all’intera opera (e quindi anche delle vie d’accesso nazionali italiana e francese), che ripeto, è condizione necessaria per accedere ai finanziamenti europei.

Non mi spaventa qualche mese di attesa dei francesi, che sarà proficuamente impegnato nella realizzazione del Tunnel di Base, che sta proseguendo secondo il cronoprogramma, e nelle attività di redazione del progetto da parte di RFI.

Vorrei anche tranquillizzare in merito ai ritardi  il dott. Barbacetto. I ritardi veri sono quelli prodotti dalle violenze Notav ai cantieri, o dalle “pause di riflessione” dell’ex Ministro Toninelli.

Toninelli chi? la nuova star comica di TikTok? Purtroppo la sua presenza “per caso” al MIT è stata una sciagura nazionale…

“Il danno c’è stato eccome. Ma per fortuna il tramonto della Torino-Lione è quindi solo un pio desiderio del FQ, che sarà, nell’interesse dell’Italia, della Francia e dell’Europa, anche questa volta deluso.

Mi auguro invece che la UE riconsideri per il Corridoio Mediterraneo l’attestamento a Kiev: sarebbe questo il miglior modo per accogliere e integrare l’Ucraina nell’Unione Europea. Una scelta lungimirante che dà sicuramente i “brividi”.


[1] Testo originale della mail di Josiane Beaud: “Pour la France, le dossier des accès a bien avancé au plan local où quasiment tous les élus du territoire concerné ont choisi le scénario «Chartreuse-Belledonne-Glandon » dit scénario « Grand gabarit », parfaitement cohérent avec votre étude d’exploitation. Le dossier a été transmis par le Préfet de Région au Premier Ministre.

Je suis, pour ma part, en relation avec le Cabinet du Premier Ministre où nous attendons le rendu de la Mission financière qui doit rendre son rapport la semaine prochaine. Ainsi le dossier tel que relancé sur les accès serait complet. Dans cette période, nous allons voir comment après les élections et avec la nouvelle équipe gouvernementale, le dossier peut être relancé car les questions internationales ont beaucoup investi Emmanuel MACRON qui, pour autant, s’est engagé sur ce dossier pendant la présidence française du Conseil Européen (PFUE).

Merci Paolo, d’insister dans cette réunion avec l’Ambassadeur de France sur le dossier prêt de votre côté. En effet, comme tu l’as dit à l’Assemblée générale de la Transalpine, difficile de faire passer des trains côté italien qui seraient bloqués en arrivant côté français car nous n’avons pas fait les accès en cohérence avec vous !!! Je plaide tous les jours sur ce thème, Iveta RADICOVA aussi, dans un courrier qu’elle a adressé au Premier Ministre actuel. Je compte sur toi pour motiver notre ambassadeur, en même temps que je le plaiderai au Cabinet du Premier Ministre actuel et, dès la nouvelle mandature, auprès du nouveau Gouvernement. En unissant nos efforts pendant la présidence française, je pense que les engagements français seront tenus.”

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