Tav: deliri e falsi quotidiani. Le balle spaziali Notav di Travaglio e del M5S. Capitolo 5: il voto ha dimostrato che la “Valsusa che resiste” esiste solo nella propaganda dei Notav
Il Movimento Notav, i leader maximi del M5S e ed il Fatto Quotidiano a partire dal suo direttore Marco Travaglio hanno lanciato in questi ultimi giorni con sprezzo del ridicolo la loro ultima virulenta e disperata campagna contro la linea ferroviaria Torino Lione.
Una campagna Notav da mentitori seriali, incuranti dei numeri e dei fatti, raschiando il fondo del barile dei bollettini di “propaganda”, inventando scoop esilaranti, sparando sciocchezze a raffica.
A questi professionisti della disinformazione e della propaganda Veritav, nel giorno del voto al Senato della mozione Notav del M5S risponde anticipando il capitolo 5: la “Valle che resiste” non esiste più se non nella propaganda Notav.
I risultati elettorali anche in Valsusa come in tutto il Piemonte sono schiaccianti: il voto ai partiti Sitav è ampiamente maggioritario
La retorica Notav ha sempre raccontato di una lotta di popolo di una intera valle che resiste unanime ad un ignobile sopruso consumato nei suoi confronti; a volte diventava il villaggio di Asterix, altre volte un “territorio liberato” dalla oppressiva Repubblica Italiana. I numeri raccontano di una realtà molto diversa: i contrari all’opera rappresentano una minoranza sempre più ridotta ed i favorevoli una solida maggioranza
Il voto ai partiti Sitav è ampiamente maggioritario in Piemonte, ma anche nei territori interessati all’opera a partire dalla stessa Valsusa.
Nelle ultime elezioni (europee e regionali) il tema SITAV / NOTAV era quanto mai radicalizzato ed è stato declinato, come non mai, da tutti i partiti e raggruppamenti fino a considerarlo una sorta di referendum sulla Torino-Lione.
I risultati elettorali attestano in modo inoppugnabile, confermando le tendenze già registrate alle elezioni politiche del 2018, che non esiste una “Valle che resiste”, ma una minoranza, in costante riduzione, che “persiste” ad opporsi. Al contrario esiste anche in Valsusa una sempre più solida maggioranza della popolazione favorevole all’opera.
Il voto del 2019 in Valsusa alle Europee e alla Regionali premia i partiti Sitav che sono larga maggioranza
Il voto politico espresso nelle recenti elezioni Regionali ed Europee, dove si sceglie un partito politico, ha chiaramente espresso anche in Valsusa un voto SITAV
Questo risultato non discutibile, a meno che si voglia annullare l’espressione democratica degli elettori lo si evince ancor più chiaramente dettagliato nelle tabelle che seguono:
- oltre 2/3 (67%) degli elettori della Bassa Valsusa, la “Stalingrado Notav” ha votato per i partiti favorevoli alla Torino-Lione
- la percentuale del voto ai partiti Sitav diventa quasi l’80% nei Comuni interessati all’opera nella Alta Valle di Susa, a Torino e nell’Area Metropolitana
I NOTAV ed il M5S erano già consci di questa situazione in Valsusa e nella formazione delle liste per le elezioni amministrative comunali, hanno cercato di nascondersi confermando così come la TAV abbia perso smalto e funzione identitaria.
A differenza del passato, la Torino Lione è quasi completamente sparita dai programmi amministrativi delle diverse liste.
Nonostante questo comuni “simbolo” come Susa sono caduti ed oggi i canali di dialogo sono attivi attraverso l’Osservatorio con la stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali interessate al progetto.
La perdita di consenso del Movimento NOTAV è dimostrata anche dal fallimento delle recenti prova di forza: il IV Festival dell’Alta Felicità e la ormai tradizionale collegata “visita/attacco al cantiere”
Il Festival Alta Felicità di Venaus programmato da molti mesi, ma svoltosi a pochi giorni dalla dichiarazione del capo del Governo – il premier Conte, espresso dai grillini – sulla prosecuzione della Torino-Lione, al di là della obbligatoria “retorica del successo” raccontata dagli organizzatori e dai giornali amici, ha visto una notevole riduzione delle presenze passive (alle giornate di concerto notoriamente non partecipano solo i Notav) e delle presenze attive.
La “manifestazione” al cantiere, nonostante il notevole apporto dei centri sociali a guida dei torinesi Askatasuna e della galassia antagonista, desiderosi di riprendersi un ruolo di guida “politica” a discapito dei grillini, è stata un flop (3-4.000 persone), ma ha chiarito una volta di più chi comanda.
Le direttive “pacifiste” (“Non tireremo nemmeno una castagna!” ) di Alberto Perino sono state smentite dai veri padroni del Movimento Notav: i gruppi antagonisti ed i Centri sociali torinesi.
Sono gli antagonisti e Askatasuna che hanno deciso, nonostante le disposizioni degli autoctoni, di ripetere, ad uso dei media, la liturgia dell’assalto, chiarendo una volta di più chi ormai comanda nel Movimento Notav
Su quali basi i Cinque stelle sono contrari alla Tav?Il progresso è inarrestabile, e Tav significa progresso, non capisco perché i treni ad alta velocità siano considerati un regresso. Inquinano meno e sono più sicuri che le automobili. Non capisco certe idee. Il Movimento Cinque stelle fa solo danni.