Risposta alla candidata Chiara Appendino riguardo alla nuova linea Torino – Lione
Ho ascoltato le poche battute riservate alla Nuova Linea Torino Lione nel confronto dei candidati Sindaci di Torino, in onda su SKY24 e su ½ ora (RAI3),.
La dott.ssa Appendino si è limitata a ripetere il “mantra” del pensiero NOTAV:
la Torino Lione è inutile e costosa, dichiarando anche il costo di 10 miliardi.
Ho poi letto il comunicato della dott.ssa Appendino, in cui dichiara la propria volontà e la propria linea d’azione: “… Da Sindaco andrò alla prima riunione per portare i dati e gli studi che dimostrano le ragioni del no a un’opera inutile e troppo costosa …. Chiederemo di usare quelle risorse per investire, ad esempio, nel trasporto pubblico locale (TPL) e valutate le reazioni usciremo dall’Osservatorio“, rilanciato e commentato dai media.
Mi astengo dal commentare il metodo di “dialogo proposto”, che più che pragmatico mi pare pregiudiziale ed ideologico; mi limito, per ora, ad intervenire nel merito solo sui giudizi (o pregiudizi) espressi.
Con quali argomenti la candidata Appendino sostiene che la Torino-Lione è inutile ?
Le ragioni della utilità del collegamento ferroviario Torino Lione sono state più volte descritte e dimostrate; sono anche riassunte nel video VeriTAV, che invito la dottoressa a vedere (dura solo 17 minuti).
Lo sintetizzo comunque in pillole:
- il 40 % dell’interscambio economico dell’Italia sta su questa direttrice: la Francia, la Penisola Iberica, l’Inghilterra. Molto di più di quanto pesa la Germania.
- Sui tunnel/valichi tra Italia e Francia passano più merci che sui valichi per la Svizzera: nel 2014 si trattava infatti di 40,2 ml ton tra Italia e Francia contro i 38,4 ml ton ai valichi svizzeri; ed oggi in Svizzera le merci transitano in gran parte in ferrovia (quasi il 70%); i TIR rimanenti (un milione l’anno), che impegnano le autostrade, sono considerati in questo paese, insostenibili. Per cui, con il completamento del programma Alptransit, tutto dovrà passerà su rotaia. La “piccola Svizzera”, il cui PIL è circa il 20% di quello dell’Italia, ha realizzato il Loetschberg (2007), il Nuovo Gottardo (2016), entro il 2020 completerà il Ceneri, con un investimento di oltre 24 miliardi di euro.
- Invece secondo il pensiero NOTAV, per i collegamenti con la Francia dovremmo farci bastare la vecchia linea ferroviaria di valico , la peggiore d’Europa, e la galleria più vecchia e alta (1339 m slm), svantaggiata anche rispetto al vecchio Gottardo (quello del 1882), già rottamato con il nuovo tunnel. Il vecchio tunnel Frejus è stato oramai abbandonato da tutti gli operatori ferroviari d’Europa, per i costi di utilizzo (a causa di pendenza, tortuosità, sagoma) doppi rispetto al Nuovo Gottardo.
- Per questo il trasporto ferroviario, è oggi pari al 10 % del totale delle merci trasportate e senza la Torino Lione è destinato a sparire. Il 90% delle merci viaggia oggi su autostrada; 2,6 milioni di TIR che attraversano i valichi con la Francia, diretti in quel paese ma anche in Inghilterra, Spagna e Portogallo, e via Algeciras in Marocco e Tunisia.
Per questo ritengo che chi contrasta la Torino Lione oggi lavori (più o meno consapevolmente) per conservare il transito delle merci su TIR ed autostrada e per scongiurare qualsiasi alternativa ferroviaria.
La candidata Appendino, anche sui “costi” non risulta bene informata.
I 10 miliardi di costo per l’Italia proprio non esistono.
Siamo abituati ai numeri in libertà della saga NOTAV; nelle puntate precedenti si era addirittura scritto di oltre 30 miliardi per l’Italia: nella realtà sono 2,6 MLD da spendersi in 14 anni per il tunnel di base (cofinanziato da UE e Francia) FASE1 – 2030; per le tratte di adduzione lato Italia servirà una cifra molto minore, in corso di quantificazione nei lavori condotti nell’Osservatorio, riutilizzando ed adeguando in gran parte la linea ferroviaria esistente; gli interventi previsti non interessano la Città di Torino, tranne che per il completamento del Passante Ferroviario (opere necessarie da realizzare a prescindere dalla Nuova Linea).
Le risorse già stanziate sono vincolate e sono il risultato di impegni ed accordi internazionali per interventi che Italia, Francia e UE considerano indispensabili per la realizzazione del Corridoio TEN-T Mediterraneo e per il sistema economico dei nostri Paesi ; ed è per tale ragione che il cofinanziamento UE risulta terzo per entità in una lista di 270 progetti europei. Si tratta infine di interventi assolutamente strategici per il Piemonte, per evitare la marginalizzazione del nostro sistema economico e, in caso di mancata e/o ritardata realizzazione, il suo declino.
Le risorse impegnate, in particolare quelle Europee per i progetti TEN-T, se non utilizzate, saranno destinate per altre infrastrutture prioritarie e strategiche, a vantaggio di altri territori; non certo per il trasporto pubblico di Torino.
Per queste ragioni ritengo che le dichiarazioni della dott.ssa Appendino siano in contrasto con il “pragmatismo” che si attribuisce; mi pare piuttosto una dichiarazione ideologica di chi, per ragioni di opportunità elettorale, ha già scelto di chiamarsi fuori dall’Osservatorio e quindi dalla unica sede istituzionale di confronto e discussione sulla Nuova Linea Torino-Lione.
Sono naturalmente a disposizione per un confronto vero, non ideologico ma di merito, in qualsiasi ruolo la dott.ssa Appendino venga a trovarsi, anche in quello di Consigliere di Opposizione.
Paolo Foietta