SFM: Fermate di Ferriera e Quaglia-le Gru. Risposta a Tiziano Picco di Luna Nuova

Il Direttore di Luna Nuova  ha  commentato la notizia dell’avvio operativo della realizzazione della SFM5: una nuova linea ferroviaria lunga oltre 15 km e che consentirà in 15 minuti il collegamento tra l’Ospedale San Luigi e Porta Susa,   che comprende le fermate di San Paolo,  Quaglia – Le Gru e la stazione del San Luigi (con annesso Movicentro e parcheggio di interscambio).

I giudizi negativi riguardano, in particolare, la fermata Quaglia Le Gru su SFM5 e la fermata di Ferriera sulla SFM3,; occorre precisare che Ferriera  non è compresa nell’ Accordo di Programma  sottoscritto il 18 maggio 2016, finanziato da Regione Piemonte, RFI  e TRM, che riguarda esclusivamente SFM5, ma risulta menzionata dal Comunicato Stampa in quanto anch’essa finanziata nel Contratto di Programma 2016  RFI-MIT, attualmente in corso di approvazione.

Riteniamo utile una risposta “di merito” e qualche considerazione:

  1. I servizi di trasporto pubblico vengono realizzati sulla base di regole precise; l’offerta di un servizio (in questo caso la ferrovia metropolitana) intercetta una domanda esistente (o potenziale) e serve oltre che per garantire l’accessibilità ad una funzione, a migliorare le condizioni ambientali e di qualità della vita (congestione, inquinamento atmosferico, rumore, …)  delle aree attraversate  e, a scala più ampia, dell’intero territorio coinvolto, dall’origine dei flussi alla loro destinazione.
  2. Le fermate ferroviarie servono dove ci sono utenti potenziali disponibili ad utilizzare tale servizio ed a lasciare a casa l’auto riducendo congestione, inquinamento e rumore. Oggi lo shopville Le Gru a Grugliasco, che piaccia o no, è frequentato da oltre 12 milioni di utilizzatori l’anno, per intenderci venti volte i visitatori della Reggia di Venaria (550 mila nel 2015).
    Gli utenti delle Gru oggi utilizzano quasi esclusivamente l’auto, con enormi problemi di congestione sulla viabilità della zona e di inquinamento dell’area  tra Corso Allamano,  via Crea e la Borgata Quaglia.
    Solo i ragazzi utilizzano ed affollano le poche  linee di trasporto pubblico (autobus);  non appartengono certamente ai ceti più abbienti ed utilizzano il  centro commerciale come luogo di raduno ed aggregazione. Sono davvero  tanti e oggi arrivano attraverso  fermate disagiate e collocate in aree pericolose (come il cavalcaferrovia di Grugliasco).
    Questa utenza, e questa “destinazione”,  seguendo Picco, dovrebbe essere “penalizzata” ?
    E’ perlomeno soggettivo definire quali flussi (ed utenti) meritano un servizio di trasporto pubblico adeguato e quale no. Un qualsiasi cittadino ha diritto di muoversi per andare a scuola o al lavoro, ma anche al cinema, in biblioteca e anche al concerto ed al centro commerciale.
    Ogni “bisogno” di mobilità  merita una risposta (non un giudizio).
    Di conseguenza  siamo sempre più convinti che la valutazione delle scelte debba seguire  criteri  oggettivi e quindi  la consistenza dei flussi esistenti e la possibilità di  ridurre costi e diseconomie sul sistema della mobilità (congestione di strade ed autostrade) e sull’ecosistema (inquinamento atmosferico e da rumore).
    Per queste ragioni riteniamo sia oggi essenziale, inserire la fermata delle Gru, aumentando così anche la funzionalità e la produttività della nuova linea ferroviaria. I vantaggi forniti al sistema sociale ed economico, oltre che all’ecosistema, sono assolutamente maggiori del costo di realizzazione.
    Inoltre è opportuno ricordare che, sulla base del progetto definitivo redatto nel 2016 da RFI, la proprietà del Centro Commerciale Le Gru si è impegnata a partecipare ai costi dell’intervento, concorrendo al finanziamento della realizzazione del sottopasso pedonale ed alla sistemazione della viabilità e del contesto territoriale intorno alla stazione.
  3. La fermata di Ferriera, già programmata nella Pianificazione Territoriale Provinciale (2010) e Regionale, è indispensabile per garantire un adeguato interscambio tra auto e sistema ferroviario metropolitano nell’ambito territoriale della Bassa Valle e della Val Sangone.
    Senza Ferriera non si farà mai interscambio modale; la stazione di Avigliana (che è a 1,5 km da Ferriera, non a 500 m.) è oggi praticamente irraggiungibile nelle ore di punta,  e quindi repulsiva per inaccessibilità, mancanza di parcheggio e, di conseguenza, assolutamente inadatta ad intercettare l’utenza proveniente dalla Val Sangone, dalla Val Messa, dall’autostrada, dalle statali  e  a garantire un servizio di Trasporto Pubblico ferroviario alla principale area industriale, commerciale e di servizio della valle  collocata proprio a Ferriera al confine con Avigliana e non “servibile” in alcun modo dalla stazione di Avigliana.
    Le Amministrazioni che si sono susseguite ad Avigliana negli ultimi 20  anni hanno su questo una grande responsabilità:  il grande sviluppo urbanistico ed edilizio del Comune non  è stato accompagnato da un adeguato sviluppo delle infrastrutture per il superamento del “muro” della ferrovia e per una adeguata connessione alle reti  di viabilità principali (statali ed autostrada).
    La Nuova Linea Ferroviaria Torino Lione poteva rappresentare una soluzione per affrontare e risolvere il problema (magari con un interramento parziale); invece le Amministrazioni, nella loro deriva ideologica “NOTAV”, hanno scelto di evitare il confronto “di merito”; la recente circonvallazione di Avigliana rappresenta una ulteriore  “occasione perduta” .
    Per queste ragioni pensare oggi di fare interscambio modale ad Avigliana è davvero “surreale”.
    E’ come pensare che, abitando al 2° piano e avendo una stanza vuota nel proprio appartamento sia possibile farci un box auto.  E’ certamente un locale  già disponibile ed è molto vicino all’abitazione, ma come ci arrivo?
    L’effetto di una scelta di questo genere è una sola: la stanza rimane vuota e la macchina rimane in strada.

    L’interscambio si fa solo nei luoghi che lo consentono:  accessibili, dove si incrociano vie di comunicazione adeguate, e dove esiste una domanda “forte”, che genera consistenti flussi di passeggeri in origine e/o come destinazione.

     Per questo, nella Bassa Val di Susa e Val Sangone una efficace fermata di interscambio si può fare solo a Ferriera.

 

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