I Notav 3 anni dopo creano un finto scoop, attaccando la “Madamin” Simonetta Carbone, professionista della comunicazione per un contratto di rassegna stampa che aveva dal 2014 con Telt e da lei stessa raccontato in varie interviste al tempo della manifestazione SiTAV

Non cessano di stupire i presunti “scoop” NoTav, costruiti ad arte per presumere complotti e spandere letame mediatico e non solo.

Sembrano infatti scoprire solo oggi, a distanza di tre anni, che la “Madamin” Simonetta Carbone (una delle cinque fondatrici del sodalizio iniziale, poi diventato noto come le “7 Madamin”) avesse una società di comunicazione e che la stessa società, ben prima delle manifestazioni Sitav (nel 2014) si fosse aggiudicata un appalto ed avesse quindi avuto un rapporto contrattuale ancor prima per Ltf che per Telt per la redazione delle rassegne stampa.

La stessa Carbone non ne aveva fatto mai mistero e l’aveva dichiarato nelle numerose interviste successive alla manifestazioni del 2018. Fatto da lei stessa ribadito in una nota stampa ripresa dai media oggi.

“Avanzare il sospetto che questo fatto abbia condizionato e influenzato la mobilitazione a sostegno della Torino-Lione è falso e diffamatorio” si legge nel suo comunicato.

Simonetta Carbone (penultima a destra) con le altre Madamin alla manifestazione SITAV in Piazza Castello a Torino del 10 novembre 2018

Stupirebbe e sarebbe molto più utile sapere, che nel 2019, successivamente alle manifestazioni, il nuovo appalto per il medesimo servizio di rassegna stampa bandito da Telt sia stato aggiudicato ad una società multinazionale americana con filiale in Francia.

Forse, sulla base del pensiero complottista Notav sarebbe la dimostrazione che il “crimine non paga”.

Invece molto più prosaicamente è solo la dimostrazione che lavoro ed azione sociale e politica stanno su piani differenti e che in un mondo sano (non quello malato che i notav si ostinano a raccontare) non esiste un nesso causale tra i due piani.

Ci sarebbero invece cose molto più divertenti da raccontare.
A partire dai rapporti di esponenti di spicco del pensiero NoTav (sempre più definibile in una diversa forma semantica come pensiero SiTIR) con le società autostradali. Una “filosofia” già appalesatosi ai tempi della Analisi Costi Benefici commissionata dal fu Ministro Toninelli.

Ad esempio non appare con adeguata evidenza come tra i leader dei NoTav vi siano stati dirigenti e componenti dei consigli di amministratione di Sitaf ed Ativa in attività e/o a riposo.

Con l’ultima new entry dell’ex parlamentare grillino Giorgio Sorial, passato dalla lotta NoTav in Valsusa ancor prima di essere eletto alla Camera al vertice della società dei Benetton per il tunnel del Monte Bianco grazie alla nomina a presidente firmata dal Ministro degli Esteri Di Maio.

E neppure che tra gli storici “esperti indipendenti Notav”, ai tempi militanti nel Comitato Habitat, ci siano esponenti di spicco che hanno collaborato (e corroborato) gli studi sull’Autostrada del Frejus negli anni 80/90.

Ma questa è davvero una storia molto più divertente, che ci prendiamo la briga di scrivere e raccontare prossimamente.

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