Tav, il governo si corregge. Niente tagli per il territorio.
«Quella era la cifra prevista e quella sarà». Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, commenta così con il vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito l’esito del vertice che si era svolto al ministero con la Regione e il commissario di governo per la Torino-Lione. Dunque la somma complessiva che il governo destinerà alle compensazioni territoriali sarà di 112,5 milioni, dieci dei quali già stanziati. La riunione, così, è servita per correggere politicamente la delibera del Cipe che ha tagliato 80 milioni. Due anni fa era stato il ministro, incontrando i sindaci della Valsusa alla fine dell’agosto 2015 a metterci la faccia dopo un precedente tentativo di tagliare quei fondi. Questa volta, così, per evitare sviste o tentativi di mettere i bastoni tra le ruote della Torino-Lione tutto sarà messo nero su bianco entro l’estate con la delibera del Cipe che approverà l’accordo definitivo tra Italia e Francia che dà l’avvio dei lavori del tunnel di base. Ma la riunione è servita anche ad aprire la porta ad un percorso di semplificazione delle procedure per la spesa dei fondi una volta stanziati e, soprattutto, il Cipe ha accettato che quelle risorse possano essere utilizzate anche per interventi di carattere sociale e non solo per opere pubbliche e di mitigazione ambientale.
Aiuti alle imprese
Almeno questa è l’interpretazione dell’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, e del commissario di governo per la Tav, Paolo Foietta. Se così stanno le cose potrebbero rientrare tra i progetti da finanziare anche le misure previste nel piano di sviluppo del territorio, quello denominato Smart Susa Valley «anche le misure a bando per favorire l’occupazione e per il sostegno e lo sviluppo delle attività economiche compresi gli aiuti alle imprese e gli investimenti per il rilancio della piccola e media impresa», spiega Foietta. Sarà comunque l’Osservatorio tecnico della Torino-Lione, dove siedono i rappresentati degli enti locali, il luogo dove presentare. condividere ed eventualmente licenziare i progetti che poi dovranno partecipare al bando pubblico che sarà fatto dalla Regione.
Il ruolo della Regione
Gli incidenti di percorso avvenuti in questi anni con il tira e molla sulle compensazioni legato anche all’obbligo di ratifica da parte del Cipe anche della minima modifica degli elenchi di spesa hanno spinto la Regione a chiedere, ed ottenere, la possibilità di proporre al Cipe «una più efficace modalità di gestione degli interventi». Di che cosa si tratta? «Il punto di partenza – spiega l’assessore Balocco – è che il Cipe ha individuato nella Regione il soggetto attuatore degli interventi compensativi». Questo permetterà di modificare le procedure: «Fino ad oggi – continua Balocco – veniva messo a punto un lungo elenco con le singole opere da realizzare e ogni volta che un progetto veniva accantonato o leggermente modificato quell’elenco doveva tornare al Cipe per essere aggiornato. Adesso, invece, sarà messo a punto un piano di carattere generale suddiviso per macro-aree. Ogni intervento dovrà essere rendicontato dalla Regione senza più passare da Roma».
Maurizio Tropeano @ LaStampa