Al via i lavori della NLTL: i precisi impegni della Francia nelle parole del Premier Valls
La fresa Federica inizia il suo cammino verso l’Italia: a dare il via allo scavo della galleria geognostica di 9 km, nell’asse e del diametro del futuro tunnel di base della Torino–Lione, è stato il Primo Ministro francese, Manuel Valls. Erano presenti il Coordinatore europeo Jan Laurens Brinkhorst, il Presidente e il Direttore generale di TELT Tunnel Euralpin Lyon Turin, Hubert Du Mesnil e Mario Virano; il Presidente della Commissione intergovernativa (CIG) italo – francese, Louis Besson e il Copresidente, Commissario del Governo Italiano, Paolo Foietta, autorità dei due Paesi e amministratori della Maurienne e, tra gli Amministratori Italiani, i Sindaci di Chiomonte Silvano Ollivier, di Gravere Piero Nurisso, di Buttigliera Alta Alfredo Cimarella, ed il Consigliere regionale della Valle di Susa Antonio Ferrentino.
Significative le dichiarazioni del Primo Ministro Manuel Valls, che smentiscono chiaramente chi continua a parlare di “disimpegno francese”:
“Il tunnel della Torino-Lione ci parla di Europa, del suo sostegno, di un investimento di cui l’Europa ha bisogno, di un investimento per il futuro. É una parte della grande metropolitana a scala continentale nel cuore della valle e nella Savoia“, che unirà Italia e Francia.
“All’origine di questa avventura – ha ricordato il premier francese – c‘è stata la volontà di due grandi uomini di stato, Francois Mitterand e Francesco Cossiga, che 25 anni fa, a pochi chilometri da qui, hanno avuto l’idea di realizzare quest’opera. Oggi inauguriamo i lavori di questa fresa – impressionante per dimensioni – che, anche se è nata in Francia, ha un nome italiano – Federica, a testimonianza della missione del progetto, cioè avvicinare ancora di più i nostri due Paesi “.
“Sara’ un magnifico progetto di lunga durata, 12 anni, e al fondo del tunnel ci saranno le valli piemontesi. Sono fiero – ha aggiunto – di essere stato anch’io tra i protagonisti di alcune decisioni, anche se il progetto aveva già molti avvocati, un progetto di immensa portata, che fa vedere come Italia e Francia siano partner molto solidi“.
Valls ha poi ringraziato Matteo Renzi “che ha permesso di giungere all’accordo storico di ratifica del progetto internazionale, che comporta il primo testo binazionale per la lotta alle mafie ed alla corruzione”.
Il Primo Ministro ha concluso ricordando che a settembre l’accordo definitivo sarà sottoposto alla ratifica del parlamento francese.
Sul finanziamento della parte francese della NLTL, Valls ha dichiarato: “la realizzazione del progetto non peserà esclusivamente sul bilancio dello Stato”. Il progetto beneficierá dei finanziamenti “ di un fondo dedicato e perenne, il Fondo di sviluppo di una politica intermodale dei trasporti nelle Alpi. Questo fondo sarà alimentato dai pedaggi dei tunnel autostradali del Monte-Bianco, del Frejus e di Ventimiglia” citando e rilanciando la proposta dei Senatori Michel Destot (Partito Socialista, ex sindaco di Grenoble) e Michel Bouvard (Partito Repubblicano – vice presidente del Consiglio Dipartimentale della Savoia), i parlamentari incaricati di studiare le modalità del finanziamento francese della NLTL, un finanziamento misto sulla base di una Eurovignette alpina, che potrebbe coprire la metà del finanziamento della Francia al progetto. Misure che “dovranno essere raccordate con il governo italiano”.
L’avvio di Federica segna una tappa fondamentale nella storia dell’opera: per la prima volta due frese scavano in contemporanea l’una verso l’altra, in Francia e in Italia, dove Gea procede nel cunicolo esplorativo di Chiomonte (5500 metri su 7500).
Nella camera di montaggio, una “cattedrale” alta come un palazzo di otto piani e lunga come un campo da calcio, scavata nel massiccio dell’Houiller, Manuel Valls ha acceso i riflettori sulla fresa 2400 tonnellate e una potenza pari a otto motori di Formula 1.
Sarà innanzitutto un’opera conoscitiva, con la finalità di testare la geologia della montagna in un’area particolarmente delicata delle Alpi. La galleria, un cantiere in cui hanno già trovato occupazione 443 lavoratori, in gran parte maestranze locali, sarà un test importante per mettere a punto lo scavo del tunnel di base del Moncenisio da 57,5 km, a partire dal 2018.
Il cantiere di Saint-Martin-La-Porte realizzerà un tunnel di 9,5 km, che costituisce una prima parte del tunnel di base, e si aggiunge ad altri 9 km di discenderie, gallerie di servizio e di accesso al tunnel già realizzati in territorio francese.
Il cantiere di Saint-Martin-La-Porte, dal costo di 391 milioni di euro (valuta 2012), é finanziato per il 50% dall’Unione europea, per il 25% dalla Francia e per il restante 25% dall’Italia.
Per le opere da realizzare entro il 2019, del valore di circa 1,9 miliardi di euro, in base al Grant Agreement sottoscritto a dicembre, Italia e Francia beneficiano di un contributo europeo del 41,08%, pari a 813,8 milioni di euro.