Il Senato francese non congela i finanziamenti alla Torino-Lione, li rende più stabili e sicuri
Alcuni esponenti politici hanno recentemente travisato (e provato a cavalcare) le conclusioni della Commissione sul finanziamento delle infrastrutture di trasporto, istituita nello scorso mese di febbraio dal Senato francese, composta da 8 membri e che ha riferito i risultati del proprio lavoro in Commissione Finanze al Senato lo scorso 28 settembre.
E’ sufficiente leggere la proposta n. 11 della Commissione per rendersi conto dell’infondatezza delle notizie fatte strumentalmente circolare dai soliti noti:
“Aumentare le risorse dell’Agenzia francese per il finanziamento delle Infrastrutture dei trasporti (AFTIF) al fine di permetterle di far fronte ai suoi impegni, in particolare per l’avanzamento del progetto di collegamento Torino-Lione e del canale Senna-Nord-Europa”.
Siamo lieti di ricordare al Senatore Scibona che “dare priorità alla modernizzazione delle reti esistenti“ non significa affatto disimpegnarsi dal tunnel di base ma è un obiettivo comune dei governi italiano e francese. Alla pari del Gruppo di Lavoro senatoriale francese che “ritiene essenziale dedicare da 1 a 2 miliardi di € supplementari al rinnovo delle linee strutturali della nostra rete ferroviaria, per portare l’investimento fatto dalla SNCF sulla rete ad una cifra variabile tra i 3,5 e i 4,5 miliardi di euro all’anno per quindici anni”, il Ministro Delrio ed il Governo Italiano hanno messo in atto, per la prima volta nella storia, un piano industriale da 94 MLD di EU in 10 anni per il rilancio del sistema ferroviario italiano, dell’intermodalità, delle connessioni alla portualità.
Un grande piano ambientalista che è fatto di adeguamento e soprattutto di ri-funzionalizzazione delle linee esistenti e, quando serve, di nuove opere (il tunnel di base), che sostituiscono tratte di linee ferroviarie non più utilizzabili.
Se ne facciano una ragione gli ambientalisti di pura facciata: quello che il Senato francese propone per il futuro è proprio ciò che si sta già facendo sulla tratta italiana della Torino Lione in Valle di Susa:
24 km di rifunzionalizzazione ed adeguamento della linea storica esistente fra Avigliana e Bussoleno
16 km di sostituzione della tratta di valico Bussoleno – Saint Jean de Maurienne, oramai deserta perché superata non solo dalla storia ma anche e soprattutto dall’economia, e fuori da qualsiasi standard di sicurezza accettabile. Proprio come la linea di Andria.
La discussione in Senato è stata inoltre l’occasione per il Senatore Bouvard per rilanciare la proposta di contribuire al finanziamento della linea attraverso l’Eurovignette transalpina: “Sottoscrivo l’idea di una legge quadro con risorse specifiche dedicate a specifici progetti: come nel caso della Lione-Torino in quanto l’Eurovignette transalpina fa parte delle entrate dedicate, autorizzate ai sensi della direttiva europea”e ha concluso: “Non abbiamo attrattività fiscale: la nostra forza di attrazione è la qualità della formazione della mano d’opera ed il nostro sistema infrastrutturale”
Una conclusione che ci trova pienamente concordi…