Il MIT nomina il Prefetto di Torino, Claudio Palomba a presidente dell’Osservatorio Torino-Lione. Foietta fra gli applausi dell’assemblea rivendica “il metodo Osservatorio” sulla progettazione delle grandi opere e pubblica in un volume la storia della struttura, oggi partecipata anche da tutte le componenti sociali

La seduta numero 281 dell’Osservatorio per l’Asse Ferroviario Torino-Lione ancora convocata e presieduta in forma “autoconvocata” da Paolo Foietta, insieme all’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi svoltasi il 22 gennaio è stata una delle più affollate, con oltre un centinaio di persone intervenute, fra amministratori, tecnici, esperti e rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali, che da tempo partecipano in qualità di “osservatori” ai lavori della struttura.

L’annuncio della nomina imminente del Prefetto a Presidente dell’Osservatorio “TAV” Torino-Lione è stato dato dallo stesso Foietta comunicando di aver ricevuto dal Sottosegretario ai Trasporti Salvatore Margiotta la nota con cui il Ministero per le Infrastrutture e Trasporti ha comunicato alla Presidenza del Consiglio, a firma del capo di Gabinetto del MIT, Alberto Stancanelli, “l’intendimento del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture di proporre il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, a nuovo Presidente dell’Osservatorio…”

La notizia è stata appresa con favore da tutti i presenti, visto che negli ultimi mesi le sedute erano state “autoconvocate” per volontà comune. Pur ancor in assenza della nomina di un nuovo Commissario Straordinario, consentirà di riprendere i lavori in modo formale e ufficiale, e uscire da oltre un anno di periodo interlocutorio.

Il MIT – dopo il black out del 2019 quando ministro era Toninelli – ha anche provveduto a pubblicare sulle pagine del Governo dedicate all’Osservatorio i Quaderni 14, e 15.

Anche i verbali delle sedute relative al 2019 sono ora online sul sito del Governo, con riconocimento implicito della loro validità fattuale (vedasi al link: http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/riunioni/report.html)

L’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi e Paolo Foietta

Si apre una nuova fase dell’Osservatorio: la priorità per il territorio è lo sblocco dei fondi compensativi CIPE, ma c’è anche da riprendere la progettazione definitiva della tratta nazionale Susa/Bussoleno-Orbassano

Ringraziando la Prefettura di Torino, che attraverso la Vice Prefetto Marita Bevilacqua, è sempre stata presente alle riunioni del 2019, Foietta ha quindi rassegnato le dimissioni da “portavoce”, confermando la sua presenza alle prossime sedute in qualità di Presidente della CIG Italia -Francia e mettendosi a disposizione di chi lo seguirà. Non senza ringraziare la Regione Piemonte e i Presidenti Chiamparino e Cirio che hanno consentito di salvare dal macero l’enorme volume di documenti che sono la memoria storica di questi anni e – insieme al prezioso contributo della Camera di Commercio di Torino, con il Presidente Ilotte, a nome di tutte le associazioni di impresa – consentito il proseguimento delle attività.

Per l’Assessore Marco Gabusi:

la nomina del Prefetto è un passo importante per riprendere il cammino. L’opera non si discute e va avanti. Ora la priorità è , soprattutto attraverso i progetti delle opere compensative, di dare alla Valle di Susa una concreta risposta all’esigenza di creare sviluppo e con i cantieri posti di lavoro. Ma va recuperata la piena operatività tecnica dell’Osservatorio. Alla nomina del Prefetto devono seguire altri passi in questo senso. La Regione si mette totalmente a disposizione su questi obiettivi

Fra gli altri sindaci, in sala, va sottolineato il ritorno della Città di Susa al tavolo; città chiave dell’opera e capitale un po’ in declino della Valsusa, con il sindaco Piero Genovese. Presenza accolta con grande favore da tutti i presenti. “Susa è il cuore della Valle – ha detto il Professor Carlo Alberto Barbieri già ordinario di Urbanistica del Politecnico torinese – e deve essere protagonista di una nuova pianificazione territoriale, sociale ed economica cogliendo le opportunità date dalla grande opera, cosa che farebbe bene a fare anche Torino, invece di ignorarla nei suoi strumenti di pianificazione urbanistica, come se non fosse un’opera in corso.”

Anche Foietta ha sottolineato l’importanza dell’avvio di una nuova fase pienamente operativa dell’Osservatorio, che negli ultimi mesi ha ha proseguito le proprie attività nella forma “inedita” dell’autoconvocazione :

In questo periodo di… limbo – fedeli all’unico riferimento formale, il mandato ricevuto dal Governo Italiano attraverso il DPCM 1° dicembre 2017 – abbiamo lavorato molto: sono stati prodotti e pubblicati 2 Quaderni su temi oggetto di dibattito pubblico sui media, tra le forze politiche e nell’opinione pubblica: l’ACB del MIT e i vantaggi di una transizione ecologica del sistema dei trasporti, dalla gomma al treno. In sede di Osservatorio si è infatti deciso di fornire il nostro contributo tecnico ad un dibattito, per alcuni versi surreale, sull’opera e fornire al Governo, nel modo più trasparente possibile, analisi ed elaborazioni aggiornate nella forma di «contributi tecnici».

Ora è il momento di riprendere anche la progettazione definitiva della tratta nazionale Susa/Bussoleno – Orbassano, perché si è perso un anno e mezzo di tempo e dare le prime risposte sulle ricadute strategiche dell’opera, a partire dalla individuazione dei progetti sulle compensazioni sui fondi CIPE

Il Sindaco di Susa Piero Genovese con Sergio Barone Vice Presidente provinciale di Torino di Coldiretti

L’Osservatorio non è solo un luogo di confronto, ma un metodo di lavoro sulla realizzazione delle grandi opere. La storia di questo percorso in un volume disponibile online

Foietta in questi mesi, insieme ad Andrea Costantino, e grazie al contributo della Camera di Commercio, ha scritto e raccolto in un volume, ora disponibile online anche sul sito della Presidenza del Consiglio, la lunga storia di questi anni: “L’Osservatorio per l’Asse Ferroviario Torino-Lione – 12 dicembre 2006 – 24 maggio 2019 – Storia, evoluzione, attività e e risultati raggiunti della prima esperienza di progettazione partecipata in Italia”

Le storie, se non si raccontano si disseccano a poco a poco, si sbriciolano e scompaiono nel nulla. L’unico modo per preservarle è raccontarle

Con questa frase dello scrittore Gianrico Carofiglio, si introducono le circa 150 pagine del documento, nel quale oltre ad una sintesi dei lavori svolti, si trovano tutti i documenti ufficiali riguardandi la complicata storia di quest’opera.

“In tutti questi anni – si legge nell’introduzione – l’Osservatorio è sempre riuscito ad essere, pur tra mille difficoltà, un inedito “luogo di confronto”, di elaborazione e di approfondimento, praticato con partecipazione da chi accettava di collaborare per costruire insieme il miglior progetto possibile attraverso un confronto di merito sull’opera; per questa stessa ragione era fortemente avversato da chi, invece, rifiutava l’opera pregiudizialmente ed ideologicamente.
Un luogo di confronto né formale né burocratico – l’Osservatorio non sostituisce i procedimenti istruttori ed autorizzativi dell’opera – ma che, proprio per questo, ha consentito di sviluppare un dialogo vero, intenso, a volte anche aspro, ma sempre libero all’espressione di ogni opinione.
Ma è stato anche molte altre cose:

una sede istituzionale dove si sono sempre affrontati problemi concreti e studiate, ricercate, approfondite soluzioni condivise alle criticità reali; soluzioni che sono poi entrate nel progetto presentato dai proponenti;
▪ un laboratorio interdisciplinare dove si confrontavano in modo vivace i diversi punti di vista tecnici e scientifici: gli “ingegneri ferroviari”, il “territorio”, l’ “ambiente”, la “salute”, l’ “economia”, le “amministrazioni locali”, ricercando e riuscendo spesso a trovare, in una difficile sintesi, proposte condivise e soluzioni praticabili;
▪ uno straordinario “luogo” dove i diversi componenti hanno accettato di sperimentare in una condizione complicata, anche da minacce ed intimidazioni, un metodo nuovo di lavoro e discussione.

Un vero e proprio metodo di lavoro sull’approccio al territorio nella progettazione delle grandi opere, molto più partecipato anche della enquête publiquefrancese, tanto che gli stessi francesi sembrano decisi a introdurre questa metodologia nell aprogettazione della loro tratta nazionale prioprio della Torino-Lione.

Ai tavoli dell’Osservatorio – molto più appronditamente che in una normale conferenza di servizi – si è sempre discusso di argomenti concreti, individuando le problematiche e lavorando per trovare la miglior soluzione possibile, dando voce a tutti. Un luogo dove davvero le opinioni di ciascuno hanno trovato spazio paritetico e “uno vale uno”.

Gli oppositori della “TAV” Torino-Lione hanno invece fatto di tutto per cercato di negare la realtà di questa esperienza, cercando di screditarlo al solo scopo di portare all’eccesso il conflitto politico ideologico tra Stato e territorio, facendo una questione ideologica nazionale, di questo progetto, negando ovviamente l’utilità dell’esperienza dell’Osservatorio. Con diversi sindaci formalmente arroccati sull’Aventino Notav, ma poi “attivi sotto traccia” nel confronto con le altre istituzioni e il soggetto attuatore.

Per Foietta al contrario:

I luoghi istituzionali di condivisione e confronto, aperti alle diversità dei territori e rappresentati dai Sindaci eletti democraticamente dalle proprie comunità, sono oggi più che mai necessari.
Certamente possono essere migliorati, estesi, rilanciati e resi più efficaci, ma chiudere per scelte “ideologiche” o elettorali i luoghi di confronto rappresenta sempre un grave errore; una concessione a chi preferisce invece praticare il conflitto e lo scontro

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