Tav, l’Osservatorio accelera sui cantieri del nodo di Torino
Il governo ha deciso di confermare Paolo Foietta commissario straordinario della Torino-Lione e presidente dell’Osservatorio tecnico. Lo ha fatto chiedendogli di implementare iter e procedure dei dossier relativi alle tratte ferroviarie di avvicinamento al tunnel di base. «La mia priorità – spiega – sarà quella di avviare i lavori sul nodo di Torino per l’attraversamento delle merci in modo da rendere più agevoli e frequenti i collegamenti con i porti della Liguria completando i cantieri nel 2021/2022 quando sarà ultimato il Terzo Valico».
Si tratta di lavori per 134 milioni «che sono stati inseriti – ricorda Foietta – all’interno del Patto per Torino e il Piemonte che la sindaca Chiara Appendino e il presidente della Regione, Sergio Chiamparino dovrebbero firmare con il governo». Il commissario di governo conta di ottenere i fondi per la progettazione – una ventina di milioni – nel 2017 «in modo da poter avviare i cantieri nel 2018».
La diretta
Dal suo punto di vista si tratta di «interventi della massima priorità perchè servono per alimentare il traffico merci sul corridoio Mediterraneo per evitare che la concorrenza che nasce dall’entrata in esercizio del tunnel del Gottardo in Svizzera si porti via i traffici trasformando la nuova linea ferroviaria in una cattedrale nel deserto». Ma per Foietta la «priorità tra le priorità» è l’avvio dei cantieri per realizzare il collegamento diretto tra Porta Nuova e Porta Susa. Si tratta di scavare duecento metri sotto largo Turati per completare i quattro chilometri di galleria già realizzati all’epoca del Passante. E poi ci sarà da realizzare il terrapieno e sistemare l’armamento ferroviario. Rete Ferroviaria Italiana aveva messo a punto un progetto che poi è stato accantonato quando in città si iniziò a ragionare su un possibile arretramento della stazione di Porta Nuova. Adesso che quell’ipotesi è stata accantonata definitivamente «è possibile riprendere quel progetto e aggiornarlo». Il costo stimato è di 70 milioni e l’opera avrebbe anche effetti positivi anche sul traffico passeggeri sul passante ferroviario.
Standard europei
Gli altri due interventi per agevolare il traffico delle merci dovrebbero essere realizzati a Torino-San Paolo per eliminare il collo di bottiglia che rallenta il transito verso Alessandria e la Liguria e verso Novara e Milano. Spesa prevista 20 milioni ma in questo caso si tratta di un intervento che deve essere totalmente progettato. Altri 44 milioni serviranno per adeguare gli impianti delle gallerie e, soprattutto i cavalcaferrovia, al passaggio di carri con sagome standard europei cioè lunghi 750 metri e con un massa trainata netta di 2000 tonnellate. In questo modo «sarà possibile intercettare le merci in arrivo nei porti liguri e tenere agganciata Torino e il suo sistema industriale ed economico al flusso dei traffici da e verso in nord Europa».
È chiaro, però, che per attrarre o mantenere l quote di traffico merci non bastano solo intervento di carattere strutturale. Foietta che da gennaio ha assunto la presidenza della commissione intergovernativa italo-francese lavorerà per rendere operative le decisioni adottate nell’ultima riunione del 2016 che prevedono il potenziamento del servizio di autostrada ferroviaria da 5 coppie al giorno a sette e di avviare il collegamento che via Lione sale fino al Lussemburgo per poi raggiungere il porto di Calais in Francia. Iniziative che dovrebbero veder la luce entro la fine del 2017.
Maurizio Tropeano @ LaStampa