Foietta: “Anche con sindaci NoTAV, la realizzazione dell’opera non sarebbe comunque in discussione”
Maurizio Tropeano – LaStampa
Fino ad oggi l’Osservatorio tecnico della Torino-Lione, contestato dai sindaci e dal movimento No Tav e dagli eletti del M5S, ha visto uscire il Comune di Susa, quello di Venaria e prima Avigliana e Rivalta. L’attività di analisi, elaborazione e proposta è sempre andata avanti. Adesso, però, la defezione della città di Torino in caso di vittoria di Chiara Appendino cambierebbe la situazione anche se, almeno secondo il presidente, Paolo Foietta, «non mette in discussione la realizzazione dell’opera».
Perché?
«Perchè l’opera è stata approvata dai parlamenti italiano e francese e ha ottenuto i fondi dell’Ue. Senza dimenticare che a Torino fino al 2030 non ci saranno cantieri operativi».
Presidente Foietta, se lei ha ragione i cantieri andranno avanti, ma l’impatto politico dell’uscita di Torino a guida Cinquestelle sarebbe significativo. E così?
«Sì, perchè l’uscita di Torino si porterebbe dietro quello della città Metropolitana, i due enti che insieme alla Regione hanno dato vita all’Osservatorio. Un’eventuale defezione farebbe saltare il modello di concertazione territoriale che in questi anni ha permesso di mettere a punto un piano strategico delle ricadute territoriali della Tav. Il mio timore è che quel progetto di trasformazione e di rilancio del territorio, possibile grazie alla Torino-Lione, venga rallentato».
Ciò che impatto ha?
«In questi anni il lavoro degli enti locali e dei parlamentari favorevoli alla Torino-Lione ha permesso di fare un’azione di lobby – e il supporto del sindaco Fassino è stato prezioso – che ha impedito che i fondi della Tav venissero dirottati altrove».
In pratica che cosa significa?
«Il progetto di riqualificazione del nodo di Orbassano, compreso il Caat rischia di essere compromesso. Se così fosse il dossier della logistica ripartirebbe da zero».
Addirittura?
«È in atto un grande processo di trasformazione per il trasferimento delle merci dall’autostrada al ferro per il rilancio della portualità ligure. Il ruolo del sistema economico torinese è strategicamente importante anche nella competizioni con le altre aree del Nord Italia, in particolare il Milanese e e Veneto. Occorre una forte coesione e una politica comune perchè i vantaggi della realizzazione dei corridoi europei arrivino anche nel torinese, evitando marginalità e declino».
Ma senti, Foietta, non parli del fallimento dell’ AFA (autostrada ferroviaria alpin) che doveva anticipare gli effetti della nuova futura linea: perde 14 milioni all’anno per mancanza di traffico e la Corte dei Conti francesi la ritiene una voragine di soldi pubblici.