Crozza a “Che tempo che fa” fa il #Notav con Fazio e merita un bel Caschetto. Con le orecchie d’asino però
Come è notorio l’agente milionario ex sindacalista CGIL della Regione Emilia Romagna Beppe Caschetto sposta la sua scuderia di comici, presentatori, giornalisti, scrittori e starlette che “piacciono alla gente che piace” radical chic, un po’ dove gli pare nelle varie TV.
Così le costose “pillole” del comico genovese Maurizio Crozza entrano anche nel palinsesto di Fabio Fazio, a “Che tempo che fa” uomo di punta della ITC2000 su Rai1.
Nessuno discute la bravura proteiforme del Crozza attore nell’interpretare i vari personaggi e i testi che gli autori gli scrivono. Ma sentire nella puntata andata in onda lunedì 26 febbraio in un minuto tutto il concentrato di stupidaggini scritte dal (Mis)Fatto Quotidiano un paio di giorni prima sulla Torino-Lione a spese dei contribuenti, sputtanando il lavoro di diversi Governi, distorcendo la realtà a fini di campagna elettorale ci pare davvero eccessivo.
Caro Crozza per portare le merci a Lione come dici tu non basta un Doblò ogni 15 giorni e le previsioni di traffico non sono affatto sbagliate perché verso la Francia passano già oggi oltre 42 milioni di tonnellate di merci/anno. Di Doblò ce ne vogliono almeno 100 di milioni.
E infatti solo in Valsusa passano 800.000 TIR all’anno. Altri 2 milioni ti passano sotto il naso in Liguria e il resto transita in Val d’Aosta. Senza contare camion, furgoni e anche qualche Doblò.
Ma evidentemente come al tuo amico e collega comico Beppe Grillo tutto questo non importa. Forse perché come per i Notav in “#ValdiScusa”, come l’hai ribattezzata, ai loro amici Vip di spostare le merci da gomma a ferro, dai TIR inqunanti e pericolosi ai treni non importa nulla.
Non toccategli però il FrecciaRossa altrimenti come fanno a spostarsi in fretta tra gli studi televisivi di Milano e quelli di Roma fra una comparsata e l’altra?
Ah, a proposito, di “Fuori Che tempo che fa”: ieri lunedì 26 febbraio nevicava. Ecco nella foto una fila di Doblò in coda ai valichi alpini