il Commissario di Governo Foietta “Verifiche e revisioni non fanno che confermare l’inderogabile necessità della Torino-Lione”
Mi ha molto divertito l’essermi trovato nell’articolo di Presidio Europa rappresentato, insieme al Governo tutto, come un pentito della Torino-Lione.
Mi tocca però smentirli e spiegare che così non è. L’articolo pubblicato esamina molto sommariamente il documento “Verifica del modello di esercizio della tratta nazionale lato Italia fase 1 – 2030” che invece smentisce diversi stereotipi e cavalli di battaglia degli oppositori Notav. Un documento di 60 pagine realizzato, all’interno del (da loro) odiato Osservatorio per l’Asse ferroviario Torino-Lione, da un numeroso e qualificato gruppo di esperti che:
- dimostra che lo Stato non ha nessuna paura delle verifiche e delle revisioni progettuali né di valutare ed aggiornare a distanza di 10 anni i presupposti di qualsiasi progetto; ricordo che la decisione per la Torino-Lione di procedere per fasi era stata assunta già nel 2012 e la decisione di procedere ad una revisione progettuale, che tenesse conto della situazione economica, delle scelte ambientali di riequilibrio modale nazionali ed internazionali, della trasformazione tecnologica del sistema dei trasporti merci era stata voluta proprio dal Governo e dal Ministro Delrio (2016-2017) ;
- dimostra che l’Osservatorio per l’Asse Ferroviario Torino Lione è una sede istituzionale autonoma, autorevole e rinnovata dove, insieme alle rappresentanze del territorio, su mandato del Governo, si elaborano con TELT ed RFI le verifiche e revisioni progettuali che lo Stato poi assume e fa proprie. Ma allora perché non parteciparvi?
Trovo ancora più divertente che sul sito di Presidio Europa, e sui siti collegati e connessi, si stia diffondendo il documento “Verifica del modello di esercizio della tratta nazionale lato Italia fase 1 – 2030“. Un documento di 60 pagine con 7 allegati, tradotto anche in francese, realizzato da un numeroso e qualificato gruppo di esperti all’interno dell’”odiato” Osservatorio per l’Asse ferroviario Torino-Lione; un documento che io ho sottoscritto, di cui ho curato direttamente la redazione e di cui vado particolarmente fiero.
Il documento recepito dal CIPE il 22 dicembre é la sintesi di oltre un anno di lavoro dell’Osservatorio, indispensabile per la revisione del progetto (project review):
- aggiorna al 2017 il racconto e le motivazioni della Torino-Lione
- dimostra la necessità dell’investimento e la sostenibilità delle opere previste
- verifica la necessità degli interventi proposti per dare attuazione alle politiche di riequilibrio modale dalla strada al ferro
- stabilisce definitivamente l’impossibilità di usare la linea storica per il transito delle merci.
Gli oppositori Notav dimostrano di non averlo letto con grande attenzione; si sono limitati ad estrapolare e riusare una frase -che riporto- per dimostrare il presunto pentimento del Governo: “Non c’è dubbio che molte previsioni fatte 10 anni fa, in assoluta buona fede, anche appoggiandosi a previsioni ufficiali dell’Unione Europea, siano state smentite dai fatti” .
Ritengo la frase addirittura ovvia e la sottoscrivo nuovamente.
Aggiungo ancora che sarebbe stato assurdo non rivedere ed aggiornare gli scenari di traffico dopo i 10 anni trascorsi, che hanno visto la peggiore e la più lunga crisi economica dal dopoguerra così come sarebbe stato illogico non verificare la capacità delle infrastrutture, esistenti e previste con la project review , necessarie per gestire efficacemente tali volumi di traffico.
Il documento dell’Osservatorio sostiene e dimostra una cosa importante che viene omessa e dimenticata nell’articolo: la revisione del progetto voluta dal Governo e dal ministro Delrio per la tratta nazionale, che dimezza i costi degli interventi, riutilizzando una parte rilevante della linea storica, rende ancora più sostenibile l’intera opera e questo nonostante gli effetti della crisi con la conseguente diminuzione dell’interscambio economico, ora ritornato ai livelli del 2007, e dei relativi flussi di traffico.
Insomma, con buona pace di Presidio Europa il documento dimostra che anche oggi, in un contesto sociale ed economico diverso, pur modificando i presupposti, l’opera si giustifica economicamente oltre che ambientalmente.
Il recepimento del CIPE del documento ha poi importanti effetti operativi: i cantieri della sezione transfrontaliera già finanziata stanno partendo sia in Francia che in Italia. Per le tratte di accesso italiane di competenza RFI ha inizio la progettazione definitiva, partecipata nell’ambito dell’ Osservatorio con tutte le amministrazioni coinvolte. Tutti gli interventi, in gran parte finanziati nel contratto di programma MIT – RFI 2017 2020, saranno conclusi entro il 2030, data di esercizio del nuovo tunnel.
Il documento poi rappresenta il contributo dell’Italia alla discussione sugli accessi al tunnel di base del Moncenisio, avviata anche in Francia a seguito della pubblicazione del Rapporto Duron, per garantire sui due versanti interventi coerenti e condivisi per capacità, prestazioni, massa trasportata e sagoma.
Il documento è già stato trasmesso alla delegazione francese del tavolo interministeriale Italia Francia, istituito a seguito del vertice di Lione del 27 settembre 2017, ed è stato presentato alla delegazione Francese della CIG Asse Ferroviario Torino Lione nella riunione del 12 dicembre 2017.
Ringraziando ancora per la capillare diffusione, invito a leggere tutto il documento con più attenzione.
Paolo Foietta
Il documento integrale “Verifica del modello di Esercizio per la tratta nazionale lato Italia – Fase 1 – 2030”, predisposto dal Gruppo di Lavoro Modello di Esercizio dell’Osservatorio per l’Asse Ferroviario Torino-Lione è scaricabile con tutti gli allegati tecnici al link:
http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/Modello_Esercizio.html