Dai noVax ai noTav, storie di Iene e di Bufale
“Le IENE” pur con una credibilità in continua discesa, continuano a fare ascolti e incassi pubblicitari; il programma di Italia1 è “scivolato” su servizi “ perlomeno discutibili”, se non vere e proprie bufale, per inseguire qualche punto in più di share televisivo; ad esempio ha sostenuto il metodo Stamina di Vannoni o le campagne “NoVax” contro i vaccini.
Il 31 maggio nella puntata di chiusura della stagione 2016-17 (così non si può chiedere di replicare), le IENE, già schierate in passato tra gli oppositori alla nuova linea ferroviaria, sono tornate ad occuparsi della Val di Susa e dell’asse ferroviario Torino-Lione.
Ne è uscito un “servizietto” di Osvaldo Ferri e di Dino Giarrusso, povero di notizie e contenuti, ma utile alla propaganda militante NoTav, naturalmente concordato con gli “amici” e salutato con giubilo dagli antagonisti e dai pentastellati; anche dalla sindaca 5 stelle di Torino che, tolto il tailleur istituzionale, si espone nella versione barricadera da “centro sociale”, forse per migliorare l’appeal con i suoi elettori delusi.
Osvaldo Verri è il regista del “servizietto” dal titolo “Odissea TAV: 800 milioni spesi per cosa?”; nel suo curriculum rivendica con orgoglio i propri trascorsi a Radio Black-out, la radio dell’autonomia, ora dei centri sociali, le più che ottime relazioni con l’area antagonista; è attivo sui social forum come militante NOTAV e da 10 anni lavora per Mediaset della famiglia Berlusconi.
Il suo servizio ci ha fatto addirittura rivalutare la (fu) trasmissione Scala Mercalli di RAI3.
Gli unici interpreti selezionati sono militanti ortodossi NOTAV: il “presunto esperto” (il guardiaparco Luca Giunti, certamente gran conoscitore di lupi ma non di trasporti) la sindaca cinquestelle di Torino, (alla ricerca di un riaccreditamento con i centri sociali, serviva a dimostrare che anche la “politica è contraria”) e il sindaco di Grenoble (intervistato perché è in Francia l’unico sindaco contrario alla Torino Lione anche se la città non sta neppure sulla linea).
La sequenza di omissioni, falsi e bufale rappresentano un modello fino ad ora insuperato di propaganda: nulla viene detto della realtà e dei fatti accaduti nell’ultimo anno.
- Da pochi mesi la realizzazione definitiva del tunnel di base del Moncenisio è diventata legge dello Stato sia in Francia che in Italia, votata dalla stragrande maggioranza dei parlamenti ; I lavori – al 40% finanziati dall’Unione Europea – sono ora in appalto;
- questo non vuol dire che non sia stato fatto “nulla” come dice, con sprezzo del ridicolo, Giunti: I lavori preliminari (quelli da 800 milioni) proseguono da oltre 20 anni e di metri di galleria scavati ce ne sono oltre 20.000 ; quindi sono stati già realizzati quasi 20 chilometri di gallerie (di cui oltre 7 Km in Italia). E una parte del tunnel definitivo per ulteriori 10 km, è in corso di scavo in Maurienne, oltreconfine. Quasi il 20 % dello scavo totale è stato realizzato o è in corso di realizzazione.
- Il tunnel del Moncenisio è uno dei sette tunnel di base delle Alpi in corso di realizzazione, su tutto l’Arco Alpino, per trasportare passeggeri, ma soprattutto merci su ferrovia, e non su TIR, con enormi vantaggi ambientali ed in pieno rispetto degli accordi di Parigi di COP21. Consentirà di togliere oltre un milione di TIR dalle autostrade, su un asse, quello con la Francia e l’ovest Europa, che ha più traffico di quello della Svizzera e solo il 10% di trasporto ferroviario. Insomma chi si oppone alla realizzazione del nuovo tunnel del Moncenisio vuole tenersi i TIR e l’inquinamento stradale;
- il nuovo tunnel ferroviario entrerà in funzione nel 2030, ed entro quella data saranno adeguate tutte le tratte di adduzione in Italia fino a Torino ed e Francia fino a Lione, riutilizzando in gran parte la linea storica.
Ma questi sono fatti oramai già noti ed accertati ; per questo Verri e Giarrusso non li vogliono raccontare.
Per le “IENE” su questo tema, come in passato per “stamina” ed i “vaccini”, non esistono evidenze scientifiche, atti parlamentari, decisioni degli Stati, forse neppure l’Unione Europea; alla realtà si preferisce sostituire una “post-verità”, costruita sull’omissione voluta dei fatti, inventando notizie ed “alimentando le bufale”.
Il movimento NoTav, è oggi in crisi e sta cercando un improbabile rilancio.
Il movimento è nato e si è affermato evocando paure e procurando allarme: ma oggi è sempre più difficile raccontare di cantieri “fantasma”, scavi inutili, morie per amianto, uranio usciti dalle viscere della montagna. Tutte cose che non esistono e di cui dopo 20.000 metri di scavo non c’è traccia.
Per questo, in aiuto al movimento “antagonista NoTav” leader con le sue sedi di Torino e Bussoleno della costituenda “federazione italiana del No”, si mobilita il variegato mondo di “amici” legati da comunanza di storia e di radici “antagoniste”: da WU MING alle IENE fino ai cantanti, attori e soubrette che animeranno il prossimo festival (FAF), seppur col portfolio (e portafoglio) ben piazzato sul mercato.
Forse è anche per questa ragione che martedì alcune IENE, hanno scelto di festeggiare la fine delle riprese in valle alla “Credenza” di Bussoleno, la santa sanctorum del movimento antagonista; una rimpatriata tra amici alla faccia del servizio “imparziale” e del “giornalismo indipendente”.