Strumentalizzazioni a mezzo stampa: cosa dice il rapporto della Corte dei Conti francese e cosa invece racconta il Manifesto.
La recente pubblicazione da parte della stampa del rapporto della Corte dei Conti francese relativo al bilancio ed alla gestione (per gli anni 2009-2015) dell’Agenzia di finanziamento delle infrastrutture di Trasporto (più brevemente AFITF) ha sollevato qualche perplessità, nonostante la pronta risposta del Primo Ministro francese, cui tale rapporto era indirizzato. Naturalmente “Il Manifesto” ha prontamente e strumentalmente ripreso la notizia, sottolineando una presunta volontà di disimpegno della Corte dei Conti nei riguardi della Torino-Lione, citata nel rapporto come una delle maggiori voci di spesa dell’AFITF, titolando “per i magistrati francesi la Torino-Lione è marginale”.
In realtà l’oggetto delle critiche del rapporto della Corte dei Conti non è affatto la Torino-Lione, si tratta di una critica di merito ad AFITF, al suo ruolo e alla gestione delle risorse ad essa affidate per la realizzazione delle grandi infrastrutture nazionali, e quindi anche della Torino-Lione. La linea è quindi chiamata in causa, a pari del canale Seine-Nord, in quanto esempio di grande progetto, finanziato dall’Agenzia.
Relativamente alla Torino-Lione, (cui il rapporto dedica poche righe su 5 pagine!), qualche precisazione è comunque necessaria:
Si può definire “nuovo grande progetto” un’opera cui Francia ed Italia lavorano dal 1990, oggetto di un accordo internazionale (2001) ratificato dai due parlamenti?
Si può definire “progetto” un’opera per la quale è già stato scavato il 10% delle gallerie, il 20% già contrattualizzato e che impiega direttamente 800 persone?
Si può mettere in dubbio l’intenzione europea di contribuire al finanziamento definendola ipotesi, quando l’Europa ha firmato, nel marzo 2015, uno specifico accordo per finanziare l’opera al 40,8% (Grant Agreement dicembre 2015) ed ha già erogato la quota relativa al 2016, dopo aver peraltro contribuito, negli ultimi 15 anni, agli studi ed ai lavori preliminari?
Infine, i costi della linea enunciati dalla Corte dei Conti non tengono conto del fatto che il 25% della linea, sarà finanziata in Francia, non dall’AFTIT, ma da un apposito Fondo per lo sviluppo della politica intermodale dei trasporti sul massiccio alpino, come annunciato il 21 luglio dal Primo Ministro Valls nella sua visita al Cantiere di Saint Martin la Porte, in cui ha ribadito la ferma determinazione francese alla realizzazione dell’opera. Tale fondo, alimentato con una quota parte dei ricavi dei tunnel stradali di Monte Bianco e Fréjus, risponde perfettamente alle richieste della Federazione Nazionale degli Utenti dei Trasporti che, in risposta alla Corte dei Conti, ha riaffermato la necessità di “finanziare le infrastrutture di trasporto virtuose attraverso una reale fiscalità ecologica che applichi il principio «chi inquina paga» ai trasporti aerei e stradali”.
Inutile dire che, delle dichiarazioni attribuite dal Manifesto ai Primi Ministri francese ed italiano non esiste nei documenti alcun riscontro.
Rapporto Corte dei Conti francese e risposta del Primo Ministro Valls