Treni, una linea merci verso l’oceano
Merci e passeggeri. Le ferrovie francesi hanno deciso di puntare, anche dal punto di vista economico, sull’asse Lione-Torino. Sncf ha infatti ottenuto dal governo lo sblocco dei fondi (200 milioni) per acquistare Tgv dell’ultima generazione, dotati della tecnologia Ertms2, che potranno correre sulla rete ad alta velocità Torino-Milano riducendo di circa 45 minuti il tempo di percorrenza. Per le merci, invece, il progetto di un collegamento diretto dal porto di Calais – all’estremo Nord ella Francia – a Orbassano e, in prospettiva, fino a Trieste, sta prendendo corpo. La sua fattibilità sarà discussa nella conferenza intergovernativa del prossimo 18 novembre.
«La proposta – racconta Paolo Foietta, commissario di governo per la Torino-Lione – è arrivata dal ministero delle Infrastrutture francesi che sta spingendo per spostare su rotaia il crescente traffico merci verso l’Italia che oggi passa dai valichi autostradali alpini». Da Roma è arrivato il via libera e Sncf e Trenitalia hanno creato tre gruppi di lavoro (operativo, tecnico e legale) che stanno ultimando le loro analisi. L’obiettivo è di far partire i primi treni con l’orario estivo del 2017, al massimo alla fine dell’anno. Il progetto prevede due treni al giorno (andata e ritorno) composti di 21 carri che andrebbero a integrarsi nel servizio dell’Autostrada ferroviaria alpina, progetto che i due governi vorrebbero implementare.
Le criticità
La richiesta francese si scontra con la necessità di adeguamento della linea esistente e con la difficoltà di conciliare il passaggio dei treni con la circolazione a senso alternato all’interno della galleria del Frejus. Secondo Foietta «Rfi e Trenitalia hanno verificato e recuperato le tracce per far passare i convogli da Calais e anche per garantire il transito di altri 2-3 trasporti di autostrada ferroviaria al giorno». Dal suo punto di vista «sarà interessante sapere come i francesi riusciranno a conciliare i lavori in corso con un numero di passaggi superiore, anche se sono loro a spingere per aprire questa nuova connessione intermodale».
Le merci in transito
Nei primi tre mesi del 2016 l’Autostrada ferroviaria alpina ha registrato 7.490 passaggi con un tasso di riempimento dell’85%. Nel corso degli anni il dato complessivo annuo si è stabilizzato sui 30 mila semi-rimorchi (con 4-5 treni al giorno e uno al sabato) anche se la capacità complessiva è di 100 mila semirimorchi per 2,9 milioni di tonnellate. Che cosa viene trasportato? Un trenta per cento è dato dalle cisterne, che trasportano anche materiali pericolosi. E poi medicinali e preparati farmaceutici, prodotti chimici, auto, sistemi a controllo numerico e macchinari industriali.
La spinta della Francia si accompagna ad un crescente interesse degli operatori privati del settore trasporti intermodale per lo scalo di Orbassano, che hanno deciso di acquistare il 20% di Sito-Logistica dai costruttori. Tra i primi atti del nuovo ad, Enzo Pompilio, che si è insediato a luglio, c’è la messa a punto di un piano industriale che punta a una stretta sinergia con Fs Logistica per trasformare lo scalo in un hub intermodale verso la Francia, la Spagna e il Regno Unito. Tra l’altro lo scalo ferroviario di Torino Orbassano è al terzo posto nel Nord Ovest per la produzione, con 12.820 treni merci l’anno (4.900 verso la Francia, la metà è Afa) e precede anche Milano Smistamento.
Maurizio Tropeano @ LaStampa