Le certezze del cunicolo di Chiomonte – risposta del Sen. Esposito al post di Lettera43
Le certezze del cunicolo di Chiomonte. L’articolo di Lettera43 a firma di Francesca Buonfiglioli richiama una serie di argomentazioni utilizzate in passato dai No Tav, già tutte considerate totalmente infondate in ogni sede giudiziaria, istituzionale e di controllo.
La delibera CIPE del 2010 stanzia 143 milioni di euro per i lavori e nel 2015 aggiunge 30 milioni per i maggiori oneri per la sicurezza e per attività aggiuntive di monitoraggio ambientale. Il costo totale rientra nei 173 MLN di Euro stanziati dal CIPE, con un risparmio di circa 300 mila euro. I lavori del cantiere di Chiomonte hanno permesso di raccogliere tutti i dati (geologici, idrogeologici, geomeccanici e di scavo) necessari per affinare il quadro conoscitivo progettuale del tunnel di base del Moncenisio in vista delle opere definitive. Raggiunti gli obiettivi, nel rispetto dei parametri ambientali, contrattuali e di budget, TELT per evitare sprechi ha previsto una rimodulazione delle attività del cantiere, utilizzando le risorse degli ultimi 500 metri per alcune opere di finitura che renderanno più agevole l’avvio dell’opera principale (la realizzazione della viabilità interna alla galleria e l’acquisizione dei sistemi di illuminazione, ventilazione, raffreddamento, depurazione e pompaggio). La decisione si inserisce nell’aggiornamento del progetto che prevede l’avvio dei cantieri per il tunnel di base da Chiomonte. L’aumento della spesa approvato dal CIPE con Delibera n. 19/2015 non deriva da esigenze tecniche, ma dai violenti attacchi subiti dal cantiere proprio da parte dei movimenti No Tav. Soldi necessari per l’esecuzione di una serie di attività ed opere di rafforzamento della tutela del cantiere e dei lavoratori, anche ai sensi della legge n. 183/2011 art. 19 che qualifica sito di interesse strategico “aree e i siti del Comune di Chiomonte individuati per l’installazione del cantiere della galleria geognostica e per la realizzazione del tunnel di base della linea ferroviaria Torino-Lione”. Inoltre una parte dei 30 M€ (circa 6 milioni di euro) è legata all’aggiornamento del Piano di Monitoraggio Ambientale in ottemperanza alla prescrizione n. 19 della Delibera 86/2010; il sistema di monitoraggio è considerato uno dei più avanzati nel settore in ambito internazionale.
Il tunnel è sempre stato considerato un’opera strategica e, per questo, una volta inserita nella Legge Obiettivo non ne è mai uscita. Il contratto del cunicolo della Maddalena è stato oggetto di numerosi ricorsi in sede giudiziaria che sono stati tutti respinti.
Non solo “per l’Ue è tutto regolare”, sul caso dell’assegnazione dell’appalto si è attivata anche l’AGCOM che ha archiviato il fascicolo. Il progetto del cunicolo esplorativo di Chiomonte è stato autorizzato dal Cipe con la deliberazione del 18 novembre 2010, “Programma delle infrastrutture strategiche (legge 443/2001)”. Sulla base di esposti presentati contro questa decisione il 23 maggio 2013 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) ha avviato una indagine in relazione alle modalità di affidamento dei lavori per la realizzazione del cunicolo esplorativo de La Maddalena. In seguito ai chiarimenti forniti da LTF, in data 17 ottobre 2013 l’Autorità ha archiviato il fascicolo. Inoltre ai sensi di legge il contratto di affidamento e le sue modalità di esecuzione sono state oggetto di controllo continuativo da parte degli organi competenti (ex AVCP ora ANAC, MIT e CIPE) senza mai aver riscontrato irregolarità sulle modalità di affidamento e di esecuzione dell’opera.
La sentenza del processo San Michele sulla presenza della ‘ndrangheta nel torinese (giugno 2016) ha confermato che la criminalità organizzata ambiva a mettere le mani sui lavori ma non è mai riuscita a infiltrarsi nei cantieri della Torino-Lione né con LTF né tantomeno con TELT. Grazie al Protocollo antimafia sottoscritto in Prefettura a Torino nel 2012 sono state eseguite fino ad oggi 1190 richieste antimafia per gli appalti italiani dell’opera, di cui 840 per il solo cantiere di Chiomonte. La Prefettura ha emesso finora due “interdittive”, ovvero l’esclusione delle aziende non idonee. Tutte le attività sono sottoposte ai controlli della Prefettura e del GITAV (Gruppo Interforze Tratta Alta Velocità), struttura investigativa specializzata a composizione interforze istituita per prevenire e contrastare la criminalità organizzata nella Torino-Lione. Con la ratifica dell’accordo internazionale la normativa antimafia verrà applicata indipendentemente dalla nazionalità dei cantieri anche in Francia.
Il cantiere della Maddalena è il più controllato, attaccato e vigilato in Italia, e probabilmente in Europa, per gli aspetti tecnici, ambientali (nemmeno una fibra di amianto è stata trovata in oltre 40mila misure) e amministrativi. Un esempio di legalità e trasparenza, accertato da decine di sentenze, pareri e verifiche da parte di ANAC, AGCOM, OLAF, ecc.. Nonostante la violenza ed i violenti.
Stefano Esposito
Senatore Pd