Foietta scrive al premier Conte, mentre Toninelli si nega, gli ultras Notav assaltano il cantiere ed i 5Stelle torinesi per togliersi dall’imbarazzo invocano la sua “esecuzione”

Siamo ormai vicini ai 100 giorni dalla richiesta d’incontro del Commissario di Governo per l’asse ferroviario Torino-Lione Paolo Foietta al Ministro Toninelli, senza alcuna risposta o esito.

Nel frattempo sono proseguiti gli attacchi notturni al cantiere di Chiomonte per iniziativa dei Centri sociali gentilmente “ospitati” nei campeggi (o campi di addestramento) NoTav, mentre gli esponenti del M5S vicini al “Movimento” – in chiara difficoltà e imbarazzo con i colleghi governativi romani –  invocano “gesti simbolici” per la curva di “Ultrà”, quali la testa di Foietta e di Virano.  IIntanto il gruppo di lavoro – selezionato da Toninelli sulla base della dimostrata avversione al trasporto ferroviario delle merci  e per questa ragione presieduto dal Professore Notav Marco Ponti – annuncia la sua prima riunione ufficiale per arrivare “entro la fine dell’anno o tuttalpiù a inizio 2019” a produrre una inutile analisi costi-benefici “farsa” dall’esito già scritto.

Il Commissario di Governo ha detto con ironia in alcune interviste che “il comportamento del Ministro mi lascia perplesso, così come la sua “mancanza di curiosità”. Io sarei curioso di ascoltare cosa è stato fatto in questi tre anni di lavoro, magari per poi criticarlo e dissentirne. Non mi sarei limitato ad utilizzare le “veline Notav” trasmesse dalla Sindaca di Torino”.

Già. In democrazia, e soprattutto per un Ministro che dovrebbe “rappresentare tutti”, la differenza di opinione non dovrebbe giustificare il rifiuto ad ascoltare altre opinioni.

Foietta ha anche dichiarato “il Commissario straordinario di governo nell’ordinamento italiano non è un funzionario né tanto meno un “maggiordomo”; per questo non avendo ricevuta nessuna risposta dal Ministro Toninelli ho scritto il 10 di agosto al Presidente Giuseppe Conte“.

 Abbiamo ricevuto, insieme a La Stampa la lettera che pubblichiamo integralmente. Ci pare che nella sua chiarezza non necessiti di spiegazioni.

Ci permettiamo solo due “commenti” finali:

  • Nell’esercizio del proprio incarico, assegnatogli dal Presidente della Repubblica, “il Commissario straordinario di Governo riferisce direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti sulle attività e sulle iniziative svolte per il raggiungimento degli obiettivi”.

Relazioni e rapporti che il Ministro Toninelli ha finora negato, rifiutando qualsiasi incontro e confronto con il Commissario. Il Ministro ha quindi mancato ad un suo preciso compito istituzionale.

Il suo è un comportamento arrogante, forse una dimostrazione di debolezza, di inadeguatezza e di paura del confronto; senza dubbio la sua è una dimostrazione di maleducazione istituzionale.

Tocca ora al Premier Conte provare a recuperare e dimostrare di essere migliore del proprio Ministro.

  • Con la lettera il Presidente Conte è  stato informato che le attività dell’Osservatorio proseguono:  “l’Osservatorio “luogo di confronto” partecipato dalla maggioranza dei Comuni interessati all’Asse Ferroviario   continua ad operare anche in questi mesi con l’obiettivo di proporre e condividere miglioramenti del progetto delle tratta di accesso nazionale (RFI) e per gestire e ridurre gli impatti dei lavori, in corso di esecuzione, sui territori interessati al progetto della Sezione Transfrontaliera, oggetto dell’Accordo Internazionale Italia­ Francia, ratificato con la legge 1/2017 ed esecutivo dal 1° marzo del 2017”.

E naturalmente, chi tace, sempre acconsente.

P.S. Dopo l’esito delle elezioni di marzo 2018 gli esponenti torinesi del M5S rilanciavano questo slogan: “Dovranno dirci tutto del TAV”. E’ curioso come adesso che hanno un Ministro a rappresentarli proprio lo stesso non voglia sentirne nulla. Peccato perché non solo il Commissario Foietta, ma il Governatore del Piemonte, molti parlamentari e  sindaci, associazioni di imprese, tecnici e professori universitari sarebbero ben lieti di farlo e non vedono l’ora di raccontargli proprio tutto del “TAV”.

Ma la verità, a chi da sempre crede alle favole della propaganda Notav, evidentemente fa male…

Il proclama del #M5S rilanciato dopo le elezioni di marzo 2018

 

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